Blogger nemico di Paniz: assolto

Blogger nemico di Paniz: assolto
LA SENTENZABELLUNO «Non ha diffamato l'avvocato Paniz». A sorpresa ieri pomeriggio in Tribunale a Belluno il blogger Tiziano Dal Farra, 62enne residente a Belluno, autore del...

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LA SENTENZA
BELLUNO «Non ha diffamato l'avvocato Paniz». A sorpresa ieri pomeriggio in Tribunale a Belluno il blogger Tiziano Dal Farra, 62enne residente a Belluno, autore del sito Vajont.info, è stato assolto dall'accusa di diffamazione. Era l'ennesimo processo che vedeva uno contro l'altro Dal Farra (difeso ieri dall'avvocato Gino Sperandio) e l'avvocato Maurizio Paniz (parte civile rappresentato dalla collega Raffaela Mario). Il legale, che ha ottenuto in tutti gli altri processi la condanna del 62enne, ieri aveva chiesto 50mila euro di risarcimento danni.

L'accusa per Dal Farra era, ancora una volta, di diffamazione con mezzo di pubblicità (ovvero Internet). I fatti risalgono al 2016 per quanto pubblicato su una pagina Facebook. L'avvocato ne venne a conoscenza grazie a una segnalazione. I contenuti erano quelli del suo blog, Vajont.info, con collegamenti Youtube con video intitolati Le bugie hanno le gambe Paniz e anche insinuazioni sulla condotta del legale e il codice deontologico forense. «Questo comportamento - aveva detto l'avvocato Paniz in querela - perdura da anni e le condanne penali inflitte non hanno sortito alcun effetto deterrente: il signor Dal Farra, che pare senza occupazione e senza fissa dimora, si è dato una patente di assoluta impunità e si fa beffe delle condanne a sola pena pecuniaria e dei conseguenti obblighi risarcitori». Nella querela si chiedeva anche la chiusura delle tre pagine Facebook riconducibili al Dal Farra.
Il processo ieri si è svolto con rito abbreviato. Il giudice Edoardo Zantedeschi ha assolto l'imputato «per non aver commesso il fatto», ovvero perché non vi sarebbero prove. Solo dalle motivazioni si conoscerà la ragione: forse non c'era la prova che era stato proprio lui a postare quelle frasi, o forse ha ritenuto quanto detto nel diritto di critica. Il pm Giuseppe Gulli, che aveva chiesto 8 mesi di reclusione, la Procura non soddisfatta della sentenza probabilmente appellerà la sentenza.
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Il Gazzettino