Bini mostra la faccia sul territorio

Bini mostra la faccia sul territorio
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Lo dice e lo sottolinea: «Tutti insieme, condividiamo il programma. Se la coalizione sceglierà Riccardi, tutti saremo uniti su di lui. Se sarà Fedriga, tutti saremo uniti sul suo nome. Idem vale per Ciriani, Tondo e per me». Sergio Bini vuole «costruire e non distruggere» e lo riafferma presentando una road map di incontri sul territorio regionale per far conoscere Progetto Fvg. Ma per ora al suo fianco ci sarà solo il leghista Massimiliano Fedriga.

«A Pordenone mi piacerebbe che ci fosse Alessandro Ciriani», precisa, aprendo a tutta la colazione del centrodestra, ma fino a ieri il telefono non ha squillato e Bini inizia il suo tour solo con il Carroccio. Dieci incontri a partire da Pordenone il 21 settembre- Poi Gemona, Fiume Veneto, Lignano, Udine, Codroipo, Monfalcone, Cividale, Gorizia e Trieste. «A questi - precisa Bini - seguiranno tanti altri, per far sapere a tutti che cambiare si può, e lo possiamo fare assieme». E snocciola il metodo Bini: il lavoro di squadra, quell'uniti si vince che il centrodestra non ha saputo mettere in pratica alle regionali del 2013.
Sono tre i punti qualificanti che l'imprenditore, oggi al servizio della politica, porterà sui tavoli dei dieci incontri: territorio, burocrazia e sicurezza. Il territorio richiama in primis le Unioni a cui Bini si dichiara fortemente contrario, «sia nella sostanza che nel metodo». Perché «questa riforma è stata imposta ai Comuni senza ascoltare e senza tener conto delle osservazioni. E' il metodo Serracchiani. Se toccherà a noi gestire la regione, nei primi cento giorni di governo incontreremo tutti i sindaci per condividere i principi fondanti del patto tra enti locali e Regione».
Dal territorio alla burocrazia, spina nel fianco di tutto lo Stivale da Nord a Sud, la ricetta di Bini si chiama riduzione dei costi della Pubblica amministrazione e snellimento della macchina amministrativa: «La Regione deve accelerare su questo punto per quanto è di sua competenza, ma poi deve anche essere capace di farsi sentire su altri tavoli. Picchiare i pugni alla conferenza Stato-Regioni».

Infine la sicurezza, declinata come «contrasto alla micro-criminalità, contrasto all'immigrazione selvaggia e incontrollata, ordine e decoro nelle città». E qui arriva un affondo pesante alla città di Udine, dove - afferma Bini - «di ordine e decoro non ne vedo molto».
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Il Gazzettino