Sgambetti incrociati in una girandola di colpi di scena che stanno trasformando la questione della commissione d'inchiesta sul centro La Fattoria in una resa dei conti interna...
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Sia Obiettivo Rovigo che Area Popolare erano le liste di sostegno di Avezzù alle ultime amministrative. I centristi, però, si sono sfaldati sul centro commerciale e ieri, nella riunione dei capigruppo, Avezzù ha dovuto far uscire Denti, visto che il gruppo misto, con due soli componenti non è più da considerarsi tale e quindi non ha un capogruppo e, soprattutto, non può esprimere un componente per la commissione d'inchiesta. Borella, dopo l'attacco ricevuto da Denti, si è vendicato, tagliandolo fuori dall'eventuale futura commissione d'inchiesta sulla Fattoria, motivo dei loro dissidi. Proprio il voto sull'istituzione della commissione d'inchiesta è stato inserito dall'assemblea dei capigruppo nell'ordine del giorno, al numero 17, del prossimo consiglio in programma giovedì 28. Avezzù ha manifestato i propri dubbi sulla fondatezza della commissione, dicendo tuttavia che, nonostante i pareri tecnici richiesti non siano arrivati, deve rispettare la volontà dei consiglieri. Nei corridoi, intanto, si dice che qualche esponente della Lega, che pure ha sottoscritto la richiesta per la commissione spiazzando il sindaco Bergamin, sarebbe pronto a un passo indietro. Bergamin, invece, ne ha fatto uno avanti, seguendo la linea indicata da Borgato per disinnescare la commissione d'inchiesta riportando il tutto all'interno della terza commissione consiliare, presieduta dal leghista Stefano Raule. Ieri, infatti, il sindaco ha scavalcato Raule chiedendo a sua insaputa la convocazione di una seduta, aperta a tutti i consiglieri, «per rendere noto l'iter procedurale che ha interessato l'apertura della struttura e i mutamenti successivi» e acquisire «eventuali ulteriori planimetrie riguardanti lo stato di fatto».
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Il Gazzettino