Beppe e Nico: «Così salviamo le memorie familiari»

Beppe e Nico: «Così salviamo le memorie familiari»
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VENEZIA Beppe e Nico si erano trasferiti a Venezia per frequentare lo Iuav. E ora il 31enne trentino e la 32enne marchigiana hanno deciso di rimanere in Veneto, dato che hanno appena vinto il contest Start-Hub 2019, dedicato all'innovazione sociale e promosso dalla stessa Università in cui hanno studiato arti visive, nell'ambito del programma curato dalla Regione. È qui, in uno spazio di co-working al Vega di Marghera, che Giuseppe Ferrari e Nicoletta Traversa faranno crescere la loro impresa Ri-prese memory keepers: «Come dice il nome, siamo conservatori di memorie familiari e aziendali. Recuperiamo, digitalizziamo e valorizziamo il patrimonio audiovisivo privato, composto dai filmini dei matrimoni come pure dai video delle ditte, convinti che sono le piccole storie di ciascuno a raccontare la grande storia di un territorio». Si tratta di video amatoriali, girati in 16mm piuttosto che in super8, che rischia di andare perduto. «La stima di vita di una pellicola hanno spiegato ieri è calcolata intorno ai 60 anni, quella di un nastro magnetico sui 25, dopodiché i colori sbiadiscono e le muffe proliferano. Materiale vecchio, per cui ci siamo dotati di proiettori a manovella e cineprese che vanno dagli anni 20 agli anni 80». Durante l'Aqua Granda dello scorso 12 novembre, 121 bobine del loro laboratorio a Dorsoduro sono state bagnate, «più di 9 chilometri di storie private danneggiate dal sale». Così è stata avviata una raccolta fondi, per aiutare i salvatori della memoria collettiva. (a.pe.)

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Il Gazzettino