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PERFINO GIUDA
FECE DI MEGLIO
Con 1 euro e solo per prendersi la parte succulenta di Veneto Banca e Popolare di Vicenza lasciando la putredine da smaltire a carico di noi tutti, correntisti e non, si consuma il tradimento, l'ennesimo, nei confronti di tutto il Nordest laborioso, sano, generoso e fiducioso. Persino Giuda, all'epoca, aveva fatto di meglio vendendosi per un assai più congruo gruzzolo di denari!
Un tradimento con ben precisi e chiarissimi attori, i politici, gli imprenditori di ogni ordine e grado ed i banchieri, peraltro emanazione dei primi 2 soggetti.
I politici dunque, che hanno governato con maggioranze bulgare, che avrebbero potuto programmare con lungimiranza e decidere con la necessaria autorevolezza data dal consenso ed hanno invece preferito inseguire farsesche avventure dalmato-croate e mucchietti di brilluccicose pietruzze africane, proni sempre ai diktat lombardo-piemontesi e sinanco romani tanto da affossare sul nascere l'idea, che sarebbe stata vincente, di un unico grande, sano, istituto bancario nordestino.
Poi gli imprenditori tutti, incapaci a queste latitudini di fare squadra - ridicoli i continui meeting sulle sinergie di questi decenni- mai capaci di dare un indirizzo, di far pesare a dovere il loro ruolo tanto da non riuscire mai ad eleggere un presidente nazionale nella loro organizzazione di categoria preferendo le guerricciole di campanile alla presa del banco. Infine i bancari che hanno spolpato lo spolpabile ed oltre, vendendo carne laddove non c'era manco l'osso continuando giulivi a buggerare la fiducia di migliaia di loro ignari clienti.
Questa vicenda è il quadro perfetto, penoso, amarissimo e doloroso di come in pochi decenni la Locomotiva che trainò per qualche lustro l'intero Paese sia malamente e colpevolmente deragliata , finendo rottame arrugginito in un dimenticato binario morto, preda di iene e sciacalli che proprio nella carcassa trovano ancora sostentamento finchè non ne rimarra più nulla se non la muta memoria di chi consegnò i frutti della sua operosa vita a degli emeriti ciarlatani che credeva amici.,
Vittore Trabucco
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Il Gazzettino