Autonomia, l'astensione della Sinistra al referendum

Autonomia, l'astensione della Sinistra al referendum
IL DIBATTITOVENEZIA «Non ci interessa passare da un centralismo statale a un neocentralismo regionale. Quello del 22 ottobre è un referendum privo di effetti reali. Che non...

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IL DIBATTITO
VENEZIA «Non ci interessa passare da un centralismo statale a un neocentralismo regionale. Quello del 22 ottobre è un referendum privo di effetti reali. Che non andremo a votare, perché questa è la risposta migliore alla demagogia di Luca Zaia e della Lega Nord». Per Sinistra Italiana, la consultazione popolare sull'autonomia regionale «è solo una trovata propagandistica, funzionale alla prossima tornata elettorale e per nascondere quanto chi governa la Regione Veneto avrebbe potuto fare e non ha fatto. Che nulla ha a che vedere con l'autonomia e il federalismo veri, nel dna della sinistra sin dagli scritti di Silvio Trentin su autogoverno e governo condiviso».

L'ASTENSIONE
A precisarlo ieri a San Leonardo, oltre al coordinatore nazionale Nicola Fratoianni, anche i presidenti delle Municipalità di Chirignago-Zelarino e Marghera, Gianluca Trabucco e Gianfranco Bettin, nonché la consigliera della Municipalità di Venezia, Murano, Burano, Anna Messinis. Partecipanti insieme al sindaco di Santo Stefano di Cadore, Alessandra Buzzo e all'assessore del Comune di Padova, Marta Nalin, a un dibattito sul tema Referendum e autonomie. «Riportiamo il confronto alla dimensione più autentica dell'autonomia - ha chiesto Trabucco - Astenersi il 22 ottobre non significa ostacolarla, ma esprimersi su una consultazione inutile e costosa. In materia abbiamo sempre fatto ben altro della retorica leghista. L'autonomia di Zaia è quella che traspare dall'Azienda Zero e dalle mancate deleghe alla Città metropolitana».
«Nelle parole dei promotori del referendum c'è un richiamo subliminale all'autonomia fiscale non rispondente ai fatti - ha aggiunto Anna Messinis - Va detto però che in questi giochetti il Carroccio ha gioco facile». Anche per Bettin «la Lega sta riproponendo il numero sperimentato del vittimismo e dello scaricabarile, nel tentativo di far dimenticare alla gente la sua complicità con interessi che hanno stravolto la regione. L'astensione per noi è una scelta tattica, affinché Zaia non abbia il monopolio dell'autonomia. Che il centro-sinistra ha lasciato da parte, come il federalismo». In conclusione, Fratoianni ha evidenziato che «i referendum di Veneto e Lombardia sono prese in giro. Dopo però occorre riprendere l'iniziativa. Perché su questi temi cruciali, negli ultimi vent'anni, si è andati indietro anziché avanti».

Vettor Maria Corsetti
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Il Gazzettino