Attacco hacker mondiale Colpita anche Chernobyl

Attacco hacker mondiale Colpita anche Chernobyl
I pirati son tornati! A poche settimane dall'ultimo attacco informatico gli hacker hanno colpito un numero ancora imprecisato di server e computer in mezzo mondo. ...

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I pirati son tornati! A poche settimane dall'ultimo attacco informatico gli hacker hanno colpito un numero ancora imprecisato di server e computer in mezzo mondo.

Dalla Russia all'Ucraina, dall'Unione europea all'India il virus Petya sta rapidamente mandando in tilt reti digitali in serie. «E' come WannaCry», racconta Mikko Hypponen, capo ricerca della società di sicurezza cibernetica della compagnia F-Secure. In maggio, come si ricorderà, centinaia di migliaia di calcolatori furono misteriosamente infettati, prima che un ventiduenne britannico, Marcus Hutchins, scoprì per caso il codice vaccino. Allora, come adesso, per sbloccare le macchine i pirati chiedono sotto forma di riscatto 300 dollari in Bitcoin, una delle monete virtuali. La vittima più famosa di quest'ultimo attacco - incominciato ieri mattina a cavallo tra Russia ed Ucraina - è la centrale atomica di Cernobyl, quella in cui un reattore saltò in aria nel 1986. Per lo spegnimento temporaneo del sistema Windows il monitoraggio delle radiazioni viene fatto ora a mano ed il flusso elettronico di informazioni di controllo è al momento fermo.

I responsabili ucraini hanno tenuto a precisare che l'incidente informatico non ha provocato ulteriori danni che possano creare pericoli all'ambiente circostante, già pesantemente provato dall'esplosione nucleare di 31 anni fa. A Kiev sono segnalati problemi alla metropolitana cittadina, all'aeroporto internazionale Boryspol, ai bancomat, ai canali televisivi. Il governo ucraino ha immediatamente accusato il Cremlino di nascondersi dietro a questo attacco «senza precedenti» - secondo alcuni parlamentari locali, partito dalle zone occupate all'Est. Ma in Russia le cose non vanno tanto meglio. Anzi. La Banca centrale federale ha dichiarato che numerosi istituti sono in grave difficoltà. I server della compagnia petrolifera Rosneft, la maggiore del Paese slavo, hanno subito danni. A Mosca il sistema informatico di una nota catena di ristoranti è fuori uso. Le reti cibernetiche delle centrali nucleari - ha, però, rimarcato l'Agenzia federale di riferimento - sono al sicuro. Secondo la nota società Laboratorio Kaspersky i pirati stanno utilizzando un falsa firma della Microsoft ed hanno costruito il virus il 18 luglio 2017. Un'altra impresa russa del settore invita gli utenti a chiudere alcune porte TCP. Altri esperti sottolineano che uno dei metodi utilizzati per infettare i computer è quello delle spam nella posta elettronica. Danni non ancora calcolabili sono stati denunciati in Gran Bretagna, Norvegia, Spagna e Francia. In Danimarca la compagnia di shipping Moller-Maersk, leader globale in movimentazione di containers, ha parlato di problemi (ndr. in particolare al terminal di Los Angeles). Lo stesso vale per la multinazionale farmaceutica Merck, la francese Saint Gobain nel settore delle costruzioni e la Wpp, la maggiore agenzia di pubblicità al mondo.
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Il Gazzettino