Arriva il robot contro il tumore alla prostata

Arriva il robot contro il tumore alla prostata
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OSPEDALE
PORDENONE Azienda per l'Assistenza Sanitaria n.5 Friuli Occidentale Urologia di Pordenone, in prima linea con il Cro per la cura del cancro della prostata. Non solo. Il nuovo robot che arriverà al Santa Maria degli Angeli sarà un'arma in più contro questo tumore che sta avendo numeri sempre più alti in particolare tra i pazienti anziani. I malati al centro del processo di cura e la multidisciplinarietà risultano essere per l'ambito sanitario, elementi sempre più importanti nell'approccio alle patologie e proprio in questo contesto si inserisce la Prostate Cancer Unit, Pcu, il gruppo interdisciplinare per lo studio e cura del cancro della prostata, nato dalla collaborazione tra l'Urologia dell'Ospedale di Pordenone e la Radioterapia del Cro.

IL PRIMARIO
A parlarne con soddisfazione è il direttore dell'Urologia dell'ospedale di Pordenone, Oliviero Lenardon. «Continueremo a lavorare nel gruppo multidisciplinare come stiamo già facendo da una ventina di anni, con lo scopo di riservare ad ogni paziente un percorso diagnostico e terapeutico adeguato, sia per quelli con sospetta diagnosi di neoplasia prostatica sia per chi ha la diagnosi confermata. In base alle peculiarità del paziente, della malattia, alle aspettative di vita, alla coesistenza di più patologie diverse, presenti nella stessa persona, nel momento in cui esiste una diagnosi di neoplasia prostatica, dedichiamo il miglior trattamento possibile che possa essere offerto in questi casi.
IL ROBOT
Per i pazienti candidatili a chirurgia garantiamo tutte le professionalità, contando anche sul futuro impiego del robot chirurgico. Possiamo utilizzare il trattamento laparoscopico, quello radiante, oppure strumenti di trattamento focale, di cui il nostro reparto di Urologia è dotato, con tecnologia Hifu (High Intensive Focused Ultrasound) a ultrasuoni ad alta intensità, impiegati con successo nella cura dei carcinomi, come alternativa alla chirurgia e alla radioterapia, che ci permettono il trattamento localizzato del cancro alla prostata per intero o anche in misura limitata nell'ambito della ghiandola prostatica. Utilizzando dei protocolli ormai consolidati possiamo anche controllare i pazienti con neoplasia prostatica non aggressiva e limitata nel tempo, senza intervenire chirurgicamente. Se ci dovesse essere la necessità di competenze diverse da quelle facenti parte del core team - sottolinea Oliviero Lenardon - ci sarà la possibilità di aggregare altre figure professionali che possono essere sia dell'ospedale che del Cro. Anche se fortunatamente non è la prima causa di morte, proprio perché esiste una serie di possibilità terapeutiche, nell'uomo, il carcinoma prostatico è la prima neoplasia per incidenza numerica. Per quanto riguarda il PDTA, percorso diagnostico terapeutico assistenziale, del carcinoma prostatico, dice ancora Lenardon, dovremmo riuscire a coinvolgere coloro che, nell'ipotesi prima ed eventuale successiva diagnosi di neoplasia prostatica poi, sono coinvolti nel processo decisionale diagnostico terapeutico.
I DATI

Sui vantaggi offerti dall'utilizzo del robot chirurgico in urologia, Oliviero Lenardon sottolinea che a livello internazionale il 60% degli interventi in cui si utilizza il robot sono interventi di patologia urologica. Per tutta la patologia prostatica oncologica, ormai moltissimi centri usano il robot, nella chirurgia demolitivi e nella prostatectomia radicale perché la possibilità di avere raffinatezza nei movimenti e l'ingrandimento del campo visivo permettono di essere molto più accurati per quanto riguarda la preservazione di alcune funzioni come per esempio la potenza sessuale e la continenza mantenendo altresì una radicalità oncologica. Oltre alla prostata il robot può essere utilizzato anche nella patologia renale, specie nella patologia renale - oncologica. Il robot sarebbe utile anche nei casi di chirurgia ricostruttiva. La mole di lavoro del reparto di Urologia che dirigo - conclude Oliviero Lenardon, è per un buon 60/70 % dedicata alla patologia oncologia che è prostatica ma anche vescicale, renale e del testicolo».
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Il Gazzettino