Arriva il ministro: non c'è nessuno

Arriva il ministro: non c'è nessuno
LA VISITATREVISO Ha definito le condizioni dei detenuti a Treviso accettabili ma non eccellenti il ministro della Giustizia Andrea Orlando durante l'imprevista sortita al carcere...

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LA VISITA
TREVISO Ha definito le condizioni dei detenuti a Treviso accettabili ma non eccellenti il ministro della Giustizia Andrea Orlando durante l'imprevista sortita al carcere di Santa Bona di venerdì. Una visita di circa 45 minuti, all'interno di un percorso a Nordest per constatare di persona e in maniera non annunciata la situazione delle prigioni italiane. Talmente imprevista che nella casa circondariale non si trovavano né il comandante della polizia penitenziaria Andrea Zema, impegnato in un convegno a Verona, e neppure la direttrice reggente Tiziana Paolini, in servizio al Baldenich di Belluno, che deve sdoppiarsi fra le due strutture.

SENZA CLAMORE
Andrea Orlando, insieme alla sua portavoce ha varcato i cancelli di Santa Bona verso le 17 e ha suonato il campanello del portone d'ingresso come fosse un normale cittadino. È stato registrato e accompagnato insieme al suo staff in una visita alle due sezioni del carcere di Treviso dall'ispettore di sorveglianza. Si è fermato prima nella reclusione, dove stanno i condannati, e ha scambiato alcune battute con alcuni di loro. Lo scopo era quello di visionare le strutture e verificare le reali condizioni dei detenuti, al di là delle relazioni ufficiali che periodicamente vengono fatte al suo ufficio.
IL COMMENTO
«Al netto di interventi strutturali complessi di cui abbisogna questa struttura, come molte altre in Italia, devo dire che a Treviso il numero dei detenuti è compatibili con i volumi della casa circondariale - ha affermato Orlando all'uscita in una dichiarazione alla Rai - quella del carcere di Santa Bona non è una situazione eccellente, ma senza dubbio le condizioni di detenzione sono accettabili». Poi Orlando ha anche fatto un rilievo critico sulla situazione di Salvo Riina, il figlio del boss morto da poco, che durante la sua detenzione a Padova ha beneficiato di condizioni di libertà definite da molti eccessive. «Dobbiamo rivedere i protocolli e i controlli», ha detto il ministro commentando quella situazione.
I PROBLEMI
Infine Orlando non si è sottratto ad una domanda sui problemi endemici di organico delle carceri del Nord. E soprattutto a Rovigo. «Ne siamo più che consapevoli - ha concluso - tanto è vero che nella prossima legge di bilancio c'è un capitolo di spesa riservato all'assunzione di agenti di polizia carceraria da inviare nel Nord Italia». Reazioni molto compassate per la visita del ministro tra il personale del carcere: «È costume del ministro fare questi blitz non preparati. Nessuna novità. Peraltro da parte nostra non c'è alcun problema. Ha potuto verificare la nostra quotidianità» spiegano all'interno del carcere, evidentemente soddisfatti che il ministro abbia voluto rendersi conto direttamente di quelli che sono sia i pregi sia i problemi della casa circondariale di Treviso.
I PROGETTI

Che la struttura sia vecchia non sfugge a nessuno. L'impianto di base di Santa Bona non ha nulla a che vedere con i moderni istituti di pena, che ora vengono costruiti con una filosofia molto diversa. E tuttavia, anche se di concezione antica, il carcere di Treviso è diventato un luogo importante per progetti all'avanguardia di integrazione con il tessuto urbano. Nella casa circondariale di Treviso sono presenti circa 190 detenuti. Circa il 12% sono padri. La struttura accoglie nei diversi turni mensili quaranta minori per le visite. Da un biennio è stato ad esempio attivato un paino di collaborazione con il Soroptimist International Club di Treviso per la costruzione di un parco giochi per i figli dei detenuti e per la insonorizzazione dell'aula colloqui.
Elena Filini
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino