«Andremo avanti è l'unica strada»

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La Provincia cerca cacciatori volontari per uccidere le nutrie. Ma le associazioni animaliste non ci stanno. La prima ad andare all'attacco è la Lega antivivisezione: «Perché invece di ucciderle non si pensa di attuare delle convenzioni con dei veterinari per la sterilizzazione? È l'unico sistema efficacie per il controllo della loro presenza numerica mette in chiaro Mara Garbuio, referente dell'associazione di Treviso ed è oramai dimostrato che la caccia indiscriminata non riesce a diminuirne la popolazione. Anzi, la loro eliminazione tramite uccisione non fa altro che innescare i naturali meccanismi di sopravvivenza della specie, facendone aumentare le nascite per sopperire ai decessi».

Ma Domenico Presti, consigliere provinciale delegato alla caccia, non ha dubbi: lo stermino è la sola via d'uscita per contenere il numero di nutrie e ridurre i danni che causano all'agricoltura e agli argini dei fiumi. Il Sant'Artemio ha già chiesto un aiuto economico ai Comuni per comperare trappole e congelatori dove sistemare le carcasse prima dell'inceneritore. Allo stesso tempo ha incontrato i vertici degli ambiti territoriali di caccia. Nei centri urbani, le nutrie possono essere sterminate solo con le gabbie: devono essere catturate, portate in campagna, uccise con il gas e quindi stoccate nei congelatori. Anche l'inceneritore costa: fino a 0,29 euro al chilo. Fuori dai centri, invece, si può sparare a vista. Per poi sotterrare la carcasse: massimo cinque per ettaro, lontano da pozzi e fiumi. Fino ad oggi la Provincia ha formato oltre 250 doppiette. Ma ne servono altre.

Dal canto suo, l'associazione animalista contesta il fatto che si sia organizzato tutto senza un vero censimento delle nutrie che popolano la Marca. Un paio di anni fa la Provincia stimava la presenza di oltre 200mila castorini. Ma non c'è mai stato nulla nero su bianco. «Non è mai stato eseguito un censimento. Inoltre non esiste alcuna evidenza scientifica che metta in relazione il dissesto idrogeologico con la presenza di questi simpatici animali conclude Garbuio chiediamo alla Provincia di cambiare la propria decisione. Siamo disponibili per un eventuale confronto su azioni che salvaguardino la vita e il benessere dei castorini».
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Il Gazzettino