Il giudice onorario Francesca Orlando Facchin del Tribunale civile di Venezia, con sentenza del 31 luglio scorso, ha condannato l'Ulss 3 Serenissima, all'epoca del fatti Ulss 13...
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Nella sua motivazione il giudice ha evidenziato: «Andrea Tassetto, la sera del 24 giugno 2012, si presentò al Pronto soccorso dell'ospedale di Dolo lamentando forti dolori all'addome, in peggioramento nel corso delle ore. Veniva ricoverato e sottoposto a radiografia addominale ed ecografia; all'esito degli esami veniva sottoposto ad intervento urgente in laparoscopia e quindi ad un successivo intervento in sala operatoria. Ciò per l'insorgere di un episodio di dispnea e improvviso calo pressorio per la riscontrata presenza di infarto mesenterico diffuso del colon e del tenue, che porterà alla morte del Tassetto durante l'operazione stessa, in poco più di mezz'ora. Tra il primo e il secondo intervento Andrea Tassetto lamentava forti dolori all'addome tanto che gli veniva somministrata una terapia analgesica».
Nella sentenza il giudice ha altresì rilevato: «Nel caso di specie, la sintomatologia e le manifestazioni dolorose del paziente, avrebbero consigliato sin da subito l'intervento chirurgico vero e proprio, piuttosto che quello attuato in scopia. Cosa ancor più grave, dopo detto intervento in scopia, è stato sprecato tempo prezioso in quanto il paziente doveva essere riaperto non appena riscontrato che permanevano forti dolori addominali e non dopo quasi 36 ore, come successo. Sussiste, pertanto, sia la colpa in capo all'Azienda sanitaria convenuta, sia il nesso causale tra il fatto e l'evento».
Al momento l'Ulss 3 non commenta il verdetto.
Il procedimento nacque da un esposto presentato a suo tempo dai genitori, il fratello e gli zii del deceduto, residenti a Fiesso d'Artico, Pianiga e Campolongo.
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Il Gazzettino