Allevamento intensivo di polli, il Comune adesso vuole vederci chiaro

Allevamento intensivo di polli, il Comune adesso vuole vederci chiaro
FIUME VENETOIntende vederci chiaro, la giunta fiumana, sul Piano attuativo convenzionato San Francesco, che prevede la realizzazione a Chions di un allevamento intensivo di polli....

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FIUME VENETO
Intende vederci chiaro, la giunta fiumana, sul Piano attuativo convenzionato San Francesco, che prevede la realizzazione a Chions di un allevamento intensivo di polli. Tant'è che ha deliberato la presentazione di una serie di osservazioni. Il progetto è relativo alla costruzione di una struttura industriale in prossimità della strada regionale 21 di Bannia, nella parte più esterna di Taiedo, contro la quale si sono mossi da tempo residenti di Fiume Veneto, San Vito e Chions. Cittadini che si sono costituiti nel comitato Ambiente e coscienze pulite. Si parla di un allevamento da 850 mila polli da carne l'anno, su una superficie di 2,75 ettari, con 4 capannoni. Il tutto inserito in un'area circoscritta, caratterizzata già dalla presenza di altri siti intensivi.

Il Pac San Francesco, a cui fa riferimento la giunta Canton, è un atto conseguente all'adozione da parte del Comune di Chions nel 2016 di una variante alla quale l'Ente fiumano, individuato tra i competenti a rilasciare un parere tecnico, aveva richiesto l'avvio della procedura di valutazione ambientale strategica. Nel giugno 2018, l'esecutivo di Chions ha ritenuto di non attenersi a tale parere, procedendo comunque all'approvazione della stessa variante 48 senza la procedura di Vas.
«La nostra amministrazione comunale è stata interessata al problema dal comitato e da altri cittadini residenti in zona. Così abbiamo ritenuto la situazione meritevole di un approfondimento - commenta l'assessore Sara Pezzutti -. Con l'ausilio del responsabile dell'ufficio Edilizia privata, abbiamo presentato quindi delle osservazioni tecniche, a partire dal fatto che appare dubbia la regolarità di apposizione di vincolo preordinato all'esproprio su un terreno di proprietà privata che non consentirebbe, evidentemente, l'atto per pubblica utilità». È stata pure rilevata la carenza della procedura di Vas, che ha interessato un'area che non comprende l'intero sedime oggetto dalla variante 48.

«Riteniamo doveroso, al fine di preservare il nostro territorio e la salute dei nostri cittadini, in particolare dagli eventuali odori che si potrebbero sprigionare - prosegue l'assessore -, attivare le iniziative necessarie e calare l'attenzione sull'opportunità d'insediare nuovi allevamenti intensivi in un'area già pesantemente interessata da attività agroindustriali». Pezzutti chiude con un rilievo: «All'epoca, la precedente amministrazione comunale di Fiume Veneto non ha ritenuto opportuno formulare osservazioni, nelle more dell'adozione della variante. Noi invece siamo fortemente perplessi per una scelta che non trova il consenso popolare e auspichiamo un accoglimento delle nostre osservazioni da parte del Comune di Chions».
em.mi.
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