«Alla dogana serve una deroga per il made in Italy di qualità che produce salute e benessere»

«Alla dogana serve una deroga per il made in Italy di qualità che produce salute e benessere»
Vino, pomodoro, pasta, formaggi e olio d'oliva: nel Regno Unito il made in Italy è un marchio di successo grazie anche alle imprese agroalimentari venete. Per questo Daniele...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
49,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
4,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
99,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Vino, pomodoro, pasta, formaggi e olio d'oliva: nel Regno Unito il made in Italy è un marchio di successo grazie anche alle imprese agroalimentari venete. Per questo Daniele Salvagno, presidente regionale di Coldiretti, è più che allarmato per i possibili effetti della Brexit: «Sono preoccupatissimo. L'uscita di Londra dall'Unione Europea rischia di causarci dei seri problemi, pertanto dobbiamo cercare di evitare qualsiasi ulteriore ostacolo doganale». Il numero uno degli agricoltori veneti parla per esperienza vissuta: «Produco olio e Amarone. E, come sanno anche tutti i miei colleghi, già adesso abbiamo difficoltà nella commercializzazione in Gran Bretagna, perché dobbiamo vendere i nostri prodotti esclusivamente a distributori che hanno magazzino doganale e che fanno il bello e il cattivo tempo perché sanno di avere in mano il mercato. Figuriamoci cosa accadrebbe se venissero introdotti i dazi». Per questo Salvagno propone un salvacondotto mirato: «In caso di dazi, serve una deroga completa per i prodotti a denominazione di origine protetta e garantita e per il biologico italiano che è il più restrittivo del mondo. Al tavolo dei negoziati dobbiamo far valere il ruolo dell'Italia come fondatore dell'Ue e il peso dell'agroalimentare di qualità, che non potrà competere sui prezzi, ma sull'eccellenza sì. Produciamo salute e benessere, lasciateci la libertà di esportarli». (a.pe.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino