Alessandro Campi In politica, anche nei rapporti tra partiti alleati o amici, non esistono pasticci, malintesi o sgarbi...
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In politica, anche nei rapporti tra partiti alleati o amici, non esistono pasticci, malintesi o sgarbi involontari. Esistono sgarbi voluti, posizionamenti tattici, bilanciamenti d'interesse, scambi di favore e prove di forza. Vedi quel che sta accadendo, in questi giorni, tra Lega e Fratelli d'Italia sul caso Copasir.
Da un lato si tratta d'una delicata partita istituzionale. Per legge (la 124 del 2007) la presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, dotato di poteri di controllo e di funzioni (consultive e inquirenti) particolarmente incisivi, spetta ad un esponente dell'opposizione. Se ne comprende la ratio: verificare che gli apparati statali attivi nel campo dell'intelligence e della sicurezza nazionale operino nel rispetto della Costituzione, e vigilare affinché la loro azione non venga indirizzata e distorta secondo logiche politiche, sono compiti che per definizione non possono essere lasciati ad un rappresentante della maggioranza che sta al potere.
Fa dunque bene Giorgia Meloni a rivendicare quella poltrona al proprio partito, l'unico rimasto all'opposizione del governo in carica. E male hanno fatto i presidenti dei due rami del Parlamento allorché, chiamati a intervenire nella diatriba, invece di esercitare il loro potere d'indirizzo si sono limitati ad invocare un accordo tra partiti. (...)
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Il Gazzettino