Alberto Brambilla «L'Assegno unico universale per i figli non è un regalo alle famiglie, è giustizia». Così dice il...
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«L'Assegno unico universale per i figli non è un regalo alle famiglie, è giustizia». Così dice il presidente del forum delle famiglie. Distinzione opinabile, sebbene comprensibile, ma chi paga? Inoltre, è davvero la strada giusta quella di perseverare con una specie di nuovo stipendio di Stato, come si fa già per il 51% dei pensionati o con il Reddito di cittadinanza, introducendo l'Assegno unico nelle modalità note? Due domande semplici, alle quali non è però facile rispondere senza rischiare di scadere nel qualunquismo; ciò però non esclude alcune riflessioni, visto che lo Stato può erogare svariati milioni di prestazioni solo grazie ai contributi versati da quella parte di cittadini che non è destinataria, se non in modestissima parte, di quelle prestazioni. Anzitutto i numeri.
1) Secondo le ultime rilevazioni, i contribuenti che dichiarano redditi da zero a 29mila euro sono quasi il 79% del totale, versano il 28% di tutta l'Irpef e saranno probabilmente i maggiori beneficiari dell'Assegno unico; di questo 79%, quasi la metà paga solo il 2,3% di tutta l'Irpef, vale a dire 5,2 miliardi di euro sul totale di 172,5 miliardi al netto di bonus e detrazioni varie.
2) Quelli che dichiarano da 29.001 euro di reddito in su, sono solo il 21% ma pagano il 71% dell'intera Irpef e non beneficeranno se non in modo marginale dell'assegno universale per i figlie di tutta la pletora di bonus e sconti; (...)
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Il Gazzettino