Albergo Pedrocchi, il progetto alla Sovrintendenza

Albergo Pedrocchi, il progetto alla Sovrintendenza
I MONUMENTIPADOVA Un denominatore comune unisce il Verdi al Pedrocchi e alle Maddalene. Tra i primi due si chiama Giuseppe Jappelli, l'architetto che ha progettato entrambi. Tra i...

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I MONUMENTI
PADOVA Un denominatore comune unisce il Verdi al Pedrocchi e alle Maddalene. Tra i primi due si chiama Giuseppe Jappelli, l'architetto che ha progettato entrambi. Tra i teatri, invece, il filo conduttore è più che mai vivo, visto che l'attività dello Stabile si suddividerà tra entrambi i palcoscenici. Per tutti e tre, intanto, in queste settimane è iniziata la stagione del rilancio, promossa da Andrea Colasio, assessore alla Cultura.

«Dopo varie turbolenze - ha spiegato quest'ultimo - per l'antico Caffè è stato trovato un equilibrio gestionale. Tra l'altro le delegazioni cinesi presenti a Padova in questi giorni sono incredule e affascinate di fronte a tale contesto, dove la storia si vive, come ci si muovesse all'interno di un libro che racconta il passato. Detto questo, il progetto per la realizzazione di un albergo all'interno dello Stabilimento jappelliano sta procedendo e ormai il percorso amministrativo è arrivato alla fase finale. Nei prossimi giorni sull'argomento farò il punto pure con i rappresentanti della Sovrintendenza». «Il secondo piano - ha proseguito Colasio - verrà quindi trasformato in Casa Pedrocchi, un albergo fuori quota a cui non è neppure attribuile un numero di stelle, con 12 suite. Dove oggi mancano solo i topi, dunque, avremo queste lussuose grandi stanze, ciascuna con una sua anima legata al grande personaggi della vita padovana a cui sarà dedicata, tra cui ci sono Galileo, Belzoni, Giotto ed Elena Cornaro Piscopia. L'inaugurazione sarà fra due anni, con i primi ospiti che subito potranno dormire nella nuova suggestiva struttura ricettiva. Un hotel unico, che sicuramente richiamerà turisti da tutto il mondo».
SUL PALCOSCENICO
Sul Teatro delle Maddalene, che riaprirà il 22 marzo dopo quasi sette anni di chiusura dovuti ai lavori di ripristino in seguito ai danni causati dal terremoto del 2012, il progetto dell'assessore è altrettanto ambizioso: «Sul suo palco, che per decenni è stato il punto di riferimento del teatro off in città, vogliamo che tornino a dialogare gli attori del Map (Maddalene Arti Performanti), ovvero il network composto da undici compagnie teatrali che saranno protagoniste della nuova vita della struttura di via San Giovanni da Verdara. L'intesa tra Comune, Stabile e appunto Map, consentirà di gestire due rassegne, proponendo alle Maddalene il teatro sperimentale e al Verdi la prosa tradizionale. Il palco è stupendo e stiamo lavorando perché, essendo a terra, abbia caratteristiche ottimali pure per la danza. La struttura ha 150 posti, che non sono pochi: in pratica abbiamo in città un secondo teatro, che sarà messo in rete con il primo». «Questo spazio - ha concluso Colasio - servirà a rafforzare la candidatura dello Stabile, a cui deve essere ri-consegnato lo status di teatro nazionale. E questa ambizione io la condivido con Beltotto. Le Maddalene ospiteranno anche alcune produzioni off dello stesso Stabile».

Alla fine del mese prossimo verranno presentate le attività future: l'idea è quella di organizzare due stagioni teatrali, una estiva e una invernale. E tra gli obiettivi c'è anche quello di dar vita ad un nuovo festival.
Ni.Co.
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Il Gazzettino