AGRICOLTURA ROVIGO Fermare l'invasione straniera. L'assessore regionale della

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AGRICOLTURAROVIGO Fermare l'invasione straniera. L'assessore regionale della Lega, Giuseppe Pan, lo ha ribadito nella visita ai frutteti polesani e della Bassa Padovana. Il nemico...

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AGRICOLTURA
ROVIGO Fermare l'invasione straniera. L'assessore regionale della Lega, Giuseppe Pan, lo ha ribadito nella visita ai frutteti polesani e della Bassa Padovana. Il nemico si chiama Halymorpha halys o cimice asiatica, la cui diffusione sta danneggiando pesantemente le produzioni di frutta. «Se l'anno scorso abbiamo rilevato perdite contenute, quest'anno il rischio è di perdere la gran parte della produzione, se non tutta», sottolinea il presidente di Coldiretti Rovigo, Claudio Salvan. L'anno scorso c'era stata una riduzione della produzione della frutta fresca di circa il 12% a causa delle avversità climatiche. Quest'anno è l'insetto alieno a mettere in difficoltà gli agricoltori.

L'ALLARME
A lanciare il primo grido d'allarme era stato anche l'apposito convegno organizzato dalla Coldiretti di Rovigo, in collaborazione con il Servizio Fitosanitario regionale. Proprio sulla scia di quell'evento, ieri l'assessore Pan, il presidente e il direttore regionale di Coldiretti, Martino Cerantola e Pietro Piccioni, insieme al presidente provinciale e al vicepresidente di Rovigo, Carlo Salvan e Simone Moretti, e al presidente di Padova, Massimo Bressan, hanno toccato con mano il problema. Contro l'insetto d'importazione, privo di nemici naturali, sottolinea Coldiretti, non è ancora stata messa a punto un'azione di contrasto efficace. L'assessore Pan ha sottolineato che reti antigrandine e antinsetto risultano essere per ora i migliori sistemi difensivi contro il vorace insetto dell'Estremo Oriente che dal 2015 sta aggredendo le colture venete.
LA RICHIESTA
«Chiediamo alla giunta regionale efficaci azioni che permettano di fermare l'emergenza e salvare la frutta polesana - è stato l'appello del presidente Salvan - la cimice è un problema cui bisogna far fronte con la ricerca che riconduca alle soluzioni più efficaci e al contempo sostenibili sia in termini economici che ambientali: occorre studiarlo e fare ricerca, per trovare il modo, nel più breve tempo possibile, di contrastarlo e salvare le frutticoltura polesana». «In attesa che il lavoro dei ricercatori ottenga risultati sperimentabili su vasta scala, la Regione - ha sottolineato l'assessore - continua a sostenere i produttori ortofrutticoli ammettendo ai contributi dei bandi Psr gli investimenti finalizzati alla difesa attiva, come l'acquisto e la collocazione di reti antinsetto».

I danni si allargano dai frutteti agli orti, fino alle piante ornamentali in tutto il Veneto, ma le province più colpite sono Rovigo e Padova. Le colture potenzialmente aggredibili in Veneto, tra frutteti e seminativi, occupano oltre 300mila ettari, per una produzione totale di oltre 4 milioni e mezzo di tonnellate e un fatturato di oltre 660 milioni di euro.
F.Cam.
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Il Gazzettino