Quelle che, dall'esterno, sembrano camere d'albergo a tutti gli effetti, con tanto di numero sulla porta, sulla carta sono affittanze turistiche. Appartamenti, cioè, regolarmente...
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Un dettaglio che arricchisce la storia del condominio di San Zulian, un tempo interamente proprietà pubblica e abitato da sei famiglie, oggi in gran parte inglobato dal vicino albergo, con solo due anziane inquiline superstiti. Il titolare dell'Hotel San Zulian, che lo ha preso in gestione di recente, parla attraverso i professionisti che lo hanno seguito. É l'architetto a spiegare l'ultima trasformazione di due appartamenti. Uno acquistato dall'Ulss, l'altro da un privato. Un centinaio di metri quadri ciascuno, molto malridotti e pagati profumatamente, precisa l'architetto. Case che, vuoi per la posizione, le condizioni e il prezzo - argomenta - non sarebbero state alla portata di una famiglia veneziana. Ulteriore conferma: l'asta dell'Ulss per l'appartamento del terzo piano, venduto a 492mila euro, non ha visto altri partecipanti. Ciò premesso l'architetto spiega che gli appartamenti non sono stati formalmente inglobati nell'albergo, perché sulla carta sono rimasti appartamenti, ma da affittare ai turisti, come consente la normativa nazionale e regionale. Due appartamenti che in realtà si presentano come otto stanze, ognuna con il suo bagno e con tanto di numero sulla porta.
Un trucco che potrà essere usato, in futuro, anche per aggirare la stretta appena imposta dal Comune su alberghi, B&b e affittacamere, di cui è stato bloccata l'apertura, salvo deroga del Consiglio comunale. Una mossa che, il mese scorso, aveva portato ad una corsa alle domande di cambio d'uso: ben 18, in una settimana. Ma per gli affitti turistici nulla è cambiato. «Li abbiamo lasciati fuori perché dobbiamo studiare meglio l'aspetto giuridico» conferma l'assessore all'urbanistica, Massimiliano De Martin. «Sono tutelati dalla legge regionale - precisa il vice presidente del Consiglio comunale, Saverio Centenaro - stiamo studiando come limitare e controllare anche questi casi».
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Il Gazzettino