AL MERCATOROVIGO C'era una volta il mercato degli ambulanti, dove, specialmente di sabato, gli acquisti erano all'ordine del giorno. Questo però prima dell'arrivo della crisi e...
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ROVIGO C'era una volta il mercato degli ambulanti, dove, specialmente di sabato, gli acquisti erano all'ordine del giorno. Questo però prima dell'arrivo della crisi e della concorrenza straniera. Ora tutto è molto più nero per chi si cimenta nella vendita settimanale. Lo testimonia un rapido giro al mercato della Commenda, solitamente molto frequentato.
«Vendo scarpe e borse dal 1978 e posso dire che mai come quest'anno le vendite stanno andando male - esordisce Baldo Bellettato, di Fratta Polesine - Con l'arrivo del periodo invernale ho avuto un calo pari al 30%. È vero è che di solito in inverno si vende poco, dato che la gente è poco invogliata ad uscire nelle giornate fredde, ma il 2019 si sta rivelando molto lento. Rispetto al 2018 non ho alcun tipo di prodotto che sia stato più venduto rispetto a un altro». Fatti pochi passi, troviamo Cledia e la figlia Bruna, di Padova, che vendono abbigliamento solo made in Italy. «Gli affari non vanno bene, questo periodo per noi è deleterio visto che la gente preferisce andare a fare acquisti nei negozi del centro o meglio ancora nei centri commerciali essendo in pieno clima di saldi - ammette - Prima delle festività natalizie la situazione era ben diversa». C'è chi però dà una spiegazione molto diversa sul motivo per cui non si vende molto.
TRA I BANCHI
«C'è un crollo spaventoso delle vendite, dovuto anche alla scarsa qualità del prodotto che si trova al mercato - racconta Alessandro Belloni di Borsea, che vende abbigliamento da donna - Per quanto mi riguarda ho avuto una perdita del 40% rispetto all'anno scorso. Mi fa male vedere che c'è gente straniera che può esporre la merce tutta alla rinfusa, come fosse un bazar, e per giunta tutta a 1 euro. Forse chi compera da queste persone, non sa che si tratta di prodotti usati o di bassissima qualità. E dire che la figura dell'ambulante nasce con il furgone e con la merce esposta in maniera ordinata sui banchi. Mancano del tutto i controlli da parte delle Amministrazioni comunali o di altri soggetti che ne sono tenuti. Non spetta certo a me impedire che certe persone possano esercitare questo tipo di concorrenza sleale».
Luca e Debora, di Solesino, vendono abbigliamento femminile: «Potrebbe andare meglio, anche se per fare un primo bilancio è ancora troppo presto: nel 2018 comunque sè è venduto qualcosa di più. Nel frattempo aumentano le tasse e il costo della vita, mentre i guadagni sono sempre minori. Siamo presenti in Commenda da ormai 22 anni».
CLIENTI MUTI
La gente incontrata per strada o intenta negli acquisti non ha voluto farsi intervistare. Così abbiamo proseguito con le domande agli ambulanti più cortesi. «Oggi non è certo la giornata migliore per poter parlare, visto che ce ne sono state sicuramente di migliori» affermano i titolari del forno La Mesa di Villadose, specializzato in pane biscotto e prodotti da forno. L'Apilcoltura Businaro di Rovigo non lamenta grosse perdite, anzi le vendite sono rimaste pressoché stabili, con il miele d'acacia tra i più richiesti. Davanti all'azienda ortofrutticola siciliana di Stefano Calcagno c'è la fila. «Vendono cose speciali - dice Mario, un loro affezionato cliente - Sono qui da anni, anche oggi mi sembra che le vendite stiano andando molto bene». L'ultimo a parlare è Sheraz, venditore pachistano di abbigliamento misto: «Gli affari non stanno andando bene, soprattutto dopo le feste natalizie la gente non ha più tanti soldi da spendere. Rispetto al 2018 va male». Dunque gli unici a non lamentarsi sono gli ambulanti di frutta e verdura, seguiti da quelli immancabili del pesce fritto e dagli stranieri che hanno deciso di vendere di tutto alla modica cifra di 1 euro.
Marco Scarazzatti
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Il Gazzettino