Acqua pulita per scongiurare il rischio Pfas

Acqua pulita per scongiurare il rischio Pfas
MERLARASarà pronto nel 2022 il tubone anti-Pfas, una tubazione sotterranea lunga quasi 20 chilometri, che congiungerà Cologna Veneta a Merlara, per portare acqua pulita nella...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MERLARA
Sarà pronto nel 2022 il tubone anti-Pfas, una tubazione sotterranea lunga quasi 20 chilometri, che congiungerà Cologna Veneta a Merlara, per portare acqua pulita nella Bassa Padovana dopo averla prelevata dal canale Leb. A darne notizia sono i consiglieri di Cia Padova, Mauro Bertin, Davide Bertipaglia, Paolo Zovi, Marco Zambon e Emanuele Bonello, che fanno parte dell'assemblea del Consorzio di bonifica Adige-Euganeo. L'annuncio è stato dato in occasione delle ultime riunioni del Consorzio, una relativa all'area di Este e Montagnana, un'altra riguardante il Conselvano, quando sono stati annunciati interventi imminenti, fra cui appunto il tubone anti-Pfas, per un investimento complessivo di 42 milioni di euro. Tra le altre opere che vedranno la posa della prima pietra nei prossimi mesi ci sono anche due manufatti anti-alluvione, uno nel comprensorio di Anguillara e Pozzonovo e l'altro in quello di Vighizzolo e Sant'Urbano. Richiederanno un investimento pari a 20 milioni di euro ciascuna e permetteranno di scaricare direttamente nel fiume Adige le acque meteoriche in caso di forti nubifragi. La loro portata sarà di 50-60 metri cubi d'acqua al secondo e permetterà di evitare le pesantissime conseguenze già viste in occasione delle cosiddette bombe d'acqua, fenomeni sempre più frequenti. «Le abbondanti precipitazioni registrate sottolinea il presidente di Cia Padova, Roberto Betto suonano come l'ennesimo campanello d'allarme, la guardia va mantenuta alta. Non c'è tempo da perdere, chiederemo nelle sedi più opportune che parte dei fondi del Next generation Eu siano destinati alla corretta manutenzione del territorio, affinché non si verifichino più esondazioni di fiumi o canali. Le alluvioni, come abbiamo sperimentato dieci anni fa, finiscono per mettere in ginocchio tanto l'agricoltura che l'intera popolazione, causando danni ingentissimi». Cia intende chiedere al Governo, attraverso la Regione, un'azione caratterizzata da una metodologia più pragmatica per garantire un'adeguata manutenzione dei corsi d'acqua. «Sul tavolo vi sono molte progettualità che mirano a risolvere definitivamente la criticità del dissesto idrogeologico conclude il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini - siamo pronti a dare sostegno grazie alle nostre rappresentanze nei sette Consorzi di bonifica del Veneto».

Camilla Bovo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino