A Udine due in Intensiva e tre alle Infettive Fra i ricoverati anche chi ha fatto il vaccino

A Udine due in Intensiva e tre alle Infettive Fra i ricoverati anche chi ha fatto il vaccino
IL QUADROUDINE (cdm) Quasi ad un anno esatto di distanza da quando, il 23 luglio del 2020, a Udine dopo l'allentamento della prima ondata della pandemia, la terapia intensiva...

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IL QUADRO
UDINE (cdm) Quasi ad un anno esatto di distanza da quando, il 23 luglio del 2020, a Udine dopo l'allentamento della prima ondata della pandemia, la terapia intensiva dell'ospedale aveva dovuto riaprire per l'aggravarsi delle condizioni di un paziente, al Santa Maria della Misericordia ieri il reparto di Rianimazione ha dovuto accogliere due persone contagiate dal covid, come ha annunciato ieri il vicepresidente regionale Riccardo Riccardi: «Oggi riapriamo la terapia intensiva di Udine con due pazienti». Quest'estate a Udine in Intensiva era già finito un friulano che lavora all'estero, di rientro dagli Emirati Arabi.

L'OSPEDALE
Come ha spiegato la direzione medica di presidio retta da Luca Lattuada, «allo stato abbiamo cinque pazienti covid ricoverati a Udine, di cui tre in Malattie Infettive e due in Terapia intensiva. A quanto mi risulta, fra i ricoverati una persona aveva fatto il vaccino ma ha altre patologie e problemi seri di salute, mentre gli altri quattro non sono immunizzati». Ieri in regione non si sono registrati decessi. Oltre ai due malati in terapia intensiva a Udine (una persona anziana e una no, a quanto parrebbe), ci sono sette pazienti in altri reparti in Fvg, tre dei quali a Udine. Le persone in isolamento in regione sono 396. Ieri su 3.343 tamponi molecolari in regione rilevati 56 nuovi contagi (1,67%) e su 3.039 test rapidi 12 casi (0,39%). Oltre alla positività di un dipendente di Asugi, contagiato un operatore di Rsa e un ospite delle strutture per anziani.
I VACCINI
Se da un lato l'obbligo del Green pass per tutta una serie di attività divide e suscita vivaci proteste di piazza, dall'altro ha fatto schizzare il numero delle prenotazioni verso l'alto anche in Friuli. In due giorni, secondo i calcoli di Riccardi, «hanno sfiorato quota 12.500 unità», visto che venerdì sera avevano raggiunto in regione «quota 9422, mentre alle 13 di oggi (ieri ndr) le prenotazioni sono state 3067. Rispetto ad una media giornaliera che fino a metà giugno si aggirava al di sotto delle 2 mila richieste ogni 24 ore, nell'ultima settimana si è registrata una decisa crescita che è andata incrementandosi a livello esponenziale negli ultimi due giorni». L'assessore guarda il bicchiere mezzo pieno: «Abbiamo adesioni oltre il 63% della platea complessiva, il 71% se teniamo conto della popolazione dai 20 anni in su. In una condizione di normalità, senza il rischio delle varianti, questa percentuale determinerebbe l'aver quasi raggiunto la soglia di immunità, ma purtroppo non è così. L'obiettivo di vaccinare almeno 900mila persone dunque resta determinante».
GREEN PASS

Riccardi sul Green pass si dice convinto che non si tratti di «limitazioni delle persone ma indispensabili misure di sicurezza per contenere un'epidemia dalla quale non siamo ancora usciti. Ciò però deve distinguere chi non si è vaccinato per ragioni di salute». Ai perplessi l'assessore rammenta che «solo lo 0,01 per cento di chi si è vaccinato ha dovuto ricoverarsi in ospedale». Dal Pd la capogruppo alla Camera ed ex presidente Fvg Debora Serracchiani attacca la destra a livello nazionale: «Forse siamo finalmente a una svolta decisiva nella lotta al Covid, però dobbiamo crederci e fare fronte comune per convincere le persone a vaccinarsi e, se necessario, rendere obbligatorio il vaccino per altre categorie strategiche oltre ai sanitari. Ma tutto sarà più difficile se le destre non smettono di sabotare lo sforzo di milioni di italiani». Anche secondo il capogruppo dem in Regione Diego Moretti «ha fatto bene il Governo Draghi a scegliere la strada del Green Pass obbligatorio».
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Il Gazzettino