A Rottanova fiaccolata per mantenere il medico di base

A Rottanova fiaccolata per mantenere il medico di base
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CAVARZERE

Una fiaccolata, domani sera alle 20.30, per chiedere che continui a esserci un ambulatorio di un medico di base nella frazione. L'hanno promossa il Comitato cittadino di Rottanova e il sindacato dei pensionati Spi-Cgil che, in questa battaglia, si sta impegnando a fondo, sia pure con poche speranze di successo. Del resto a Rottanova sono state chiuse, nel giro di tre anni, prima la scuola materna, poi quella elementare e ora, quasi sicuramente, anche il medico di base. Servizi importanti a cui potrebbe aggiungersene almeno un altro. Se non ci sarà più l'ambulatorio del medico di base, infatti, anche la farmacia potrebbe essere in pericolo. Non si tratta di un servizio pubblico ma è chiaro che se gli utenti, per avere le ricette, si dovranno rivolgere ai medici di Cavarzere, è lì che probabilmente compreranno anche i medicinali. Un parziale rimedio potrebbe derivare dall'avvio, tra poche settimane, della ricetta elettronica, ovvero la possibilità per i malati cronici o, comunque, chi si sottopone a terapie continuative, di farsi compilare la ricetta on line, tramite telefonata al proprio medico, e poter ritirare i medicinali in qualsiasi farmacia del territorio regionale compresa, quindi, quella di Rottanova. Ma si tratta, appunto, di un rimedio parziale. Anche per questo i farmacisti del paese sono in prima linea nella lotta per salvare l'ambulatorio di base nella frazione. «Abito a Rottanova da poco tempo dice Renato Janni, partner della farmacista titolare ma mi sento parte della comunità e mi rendo conto quanto peserebbe, in termini di tutela sanitaria, la chiusura dell'ambulatorio». Janni ha affiancato, alle iniziative del Comune, anche la sua azione personale (ma sempre a contatto con quella istituzionale) nei confronti della Regione. «Credo che l'unica strada legalmente percorribile sia fare come a Cona dice dove, su sollecitazione del Comune, l'Ulss ha nominato un medico di base temporaneo, sobbarcandosi parte delle spese, in attesa di un concorso che, dopo l'iter burocratico per il riconoscimento della zona carente, porti alla nomina di un medico titolare. Sono in attesa di un appuntamento, a breve, con il direttore generale veneto Domenico Mantoan, per prospettargli questa possibilità». Una sorta di deroga, quindi, in due tempi, alla regolamentazione della zona carente che però, con i numeri attuali, potrebbe già scattare l'anno prossimo, per cui si tratterebbe di un anticipo che, però, garantirebbe un servizio migliore a una popolazione penalizzata dalla geografia e dalla rete dei trasporti. (d.deg)

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Il Gazzettino