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PADOVA Siamo a un passo dal farcela. Le trasferte al ministero dei Trasporti, a Roma, del vicesindaco Lorenzoni, stanno per essere coronate da successo. Già due settimane fa la consegna della bozza del cronoprogramma era stata accolta con favore. E in quella occasione Lorenzoni si era spinto a considerare che «la nuova linea entrerà in esercizio nel 2022».
Che cosa succede in questi casi. I fondi sono gestiti direttamente dal Ministero dei Trasporti, con una notevole flessibilità rispetto ad altri canali di finanziamento e con gli stanziamenti già stabiliti fino al 2025.
Quando la pratica sarà inviata definitivamente a Roma sarà il ministero a dover verificare i cronoprogrammi di tutti i comuni intenzionati a partecipare al riparto dei fondi e a stabilire la calendarizzazione. Il Comune pensa che aggiungendo altri 4 milioni propri la linea si possa concludere, compreso un ponte parallelo a quello esistente per raggiungere Voltabarozzo. In totale 5 chilometri di percorso, 12 fermate per 2.500 persone l'ora.
I cantieri dovrebbero partire alla fine del 2020. Le scelte della tecnologia e del percorso saranno fatte a breve quando la documentazione tecnica in corso di preparazione sarà completata e vi saranno gli elementi per prendere una decisione «e per avviare un confronto con tutte le parti interessate in città».
Ma c'è un secondo aspetto egualmente importante la linea Sir 2 Chiesanuova-Ponte di Brenta. Il plafond del Fondo infrastrutture è stato confermato, 3 miliardi per il 2018. Su questo si presenterà la domanda per la realizzazione del Sir2 da Ponte di Brenta a Chiesanuova. Il Comune chiederà almeno altri 120 milioni. La linea in questo caso misura 14,6 chilometri e prevede 29 fermate, passando da Rubano, Sarmeola, Brentella e Chiesanuova fino al cavalcavia con via Vicenza sul quale c'è una richiesta a Leroy Merlin di spostare il ponte che vuole costruire, per entrare nell'area dell'ex Foro Boario, a ridosso del cavalcavia esistente.
M.G.
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Il Gazzettino