È passato un anno da quando Mira si è autoproclamata "Comune antitransgenico". Una svolta passata quasi inosservata, almeno fino a quando, quest'estate, il Comune non ha...
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Fin qui, come detto, la questione pareva passata sotto silenzio: Mira diventa comune "anti Ogm" e basta. La polemica però è oltre la siepe. Confagricoltura, infatti, attacca l'amministrazione comunale. «Si tratta di una delibera non applicabile, puramente ideologica. Non è che non semino Ogm perché è Mira che me lo dice, ma perché c'è una legge nazionale. Vietare qualcosa che è già vietato è inutile», spiega Giulio Rocca, presidente veneziano dell'associazione dei coltivatori, a sua volta agricoltore proprio in quel di Mira.
Rocca precisa che sugli Ogm, Mira aveva avviato contatti anche con gli agricoltori, ma poi non se n'è fatto niente. Di qui il contrattacco. Ha spedito in Comune una lunga "memoria" per spiegare perché la scelta del Comune - figlia di una mozione presentata da Movimento 5 Stelle e "Mira fuori dal Comune" - sia in realtà inapplicabile. Dire "no" agli alimenti che hanno subito "irraggiamento" è come dire "no" a pasta e grano comuni, mentre lo stop agli Ogm potrebbe dire rinunciare al latte, anche quello bio, visto che, ricorda il presidente di Confagricoltura Venezia, anche il biologico tollera una percentuale di Ogm (0,9%). Ma i casi «d'incompatibilità» non finiscono qui. «Mira - continua Rocca - vieterà anche l'uso dell'insulina per i propri malati di diabete, essendo essa ottenuta da molti anni esclusivamente da batteri transgenici ottenuti mischiando Dna umano con quello batterico? Se Mira vieta le coltivazioni Ogm dovrebbe vietare anche l'impiego di mangimi Ogm e la vendita di carni, latte e uova ottenuti da animali nutriti con mangimi Ogm, altrimenti danneggerà solo gli agricoltori e gli allevatori che operano sul territorio del comune di Mira».
La questione, quindi, non è lineare come sembra. E visto che il Comune si era impegnato ad organizzare una campagna d'informazione sull'argomento Ogm, Confagricoltura chiede incontri pubblici bipartisan, dove ognuno possa portare le proprie convinzioni e competenze. Per ogni campanile, due campane sono sempre meglio di una.
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Il Gazzettino