​Anziani bullizzati nelle case Ater. ​Citofoni impazziti e pugni alle porte

Anziani bullizzati nelle case Ater. Citofoni impazziti e pugni alle porte
ZOPPOLA (PORDENONE) - Notti agitate nelle case Ater di via Po a Zoppola, dove, in particolare si stanno prendendo di mira alcuni anziani. Questi ultimi, a notte fonda vengono...

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ZOPPOLA (PORDENONE) - Notti agitate nelle case Ater di via Po a Zoppola, dove, in particolare si stanno prendendo di mira alcuni anziani. Questi ultimi, a notte fonda vengono infatti svegliati dal suono dei citofoni, se non addirittura da pugni sulla porta, che li fanno sobbalzare sul letto. Quella che in un primo momento sembrava una goliardata si è tramutata in un chiaro disegno messo in atto contro questi poveretti, che spesso abitano da soli, e chi alle 3, chi alle 4 del mattino, da un mese a questa parte, si ritrovano spaventati a morte. A  raccontare uno degli episodi accaduti è il pensionato G.B. che abita da tempo negli alloggi di edilizia popolare. «Erano circa le tre e mezza - sottolinea l'anziano - quando prima hanno suonato più volte il campanello e poi ho sentito anche una raffica di pugni dati con forza sul portoncino d'entrata della mia abitazione. Ma quando sono uscito sul pianerottolo ho sentito soltanto dei passi veloci di qualcuno che frettolosamente si stava allontanando». E una cosa simile è accaduta anche ai danni di due anziane signore.

Sentendosi bullizzati senza motivo e temendo fatti come quelli assurti al clamore delle cronache nei giorni scorsi ai danni di disabili o di pensionati indifesi (per esempio quello di Manduria, in provincia di Taranto, legato a una sedia e picchiato a morte da una baby gang), gli anziani hanno deciso di denunciare il disturbo patito da un mese a questa parte alla Polizia municipale. Una pensionata si è dunque rivolta ai vigili e le indagini sono state avviate.

IL SINDACOIl sindaco Francesca Papais, conferma «che la Polizia municipale in collaborazione con i Servizi sociali sta facendo verifiche e accertamenti nel complesso Ater. Monitorando le dinamiche sociali». L'Azienda territoriale non è ancora stata informata di quanto sta accadendo, ma il direttore generale Angioletto Tubaro, tiene a sottolineare: «Quando succedono queste cose noi collaboriamo sempre con le amministrazioni e le forze dell'ordine, però - avverte - non metteremo le telecamere. Tutti le vogliono nei 400 fabbricati che gestiamo. Ma noi preferiamo spendere i soldi in manutenzioni, piuttosto che nella sorveglianza». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino