Alleanza tra gli zoo d'Europa per aiutare quelli ucraini sotto le bombe: già raccolto 1 milione

Lo zoo di Odessa riaperto agli ucraini dopo l'inizio della guerra
VERONA - Gli zoo d'Europa fanno quadrato per aiutare gli animali vittime a loro volta dei bombardamenti in Ucraina. Al 36° giorno di guerra, l'Associazione...

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VERONA - Gli zoo d'Europa fanno quadrato per aiutare gli animali vittime a loro volta dei bombardamenti in Ucraina. Al 36° giorno di guerra, l'Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari ha emanato i primi dati sul sostegno che 9.489 privati cittadini e quasi un centinaio di singole istituzioni hanno assicurato agli zoo in maggiore difficoltà. A fare il punto per l'Italia il Parco Natura Viva di Bussolengo, componente dell'Animal Welfare Working Group del network europeo. Il primo bilancio degli aiuti sfiora il milione, raccolti in meno di un mese. La cifra esatta attualmente a disposizione del fondo di emergenza (info e link per la donazione cliccando qui) è di 920.339 euro, totalmente destinata ai rifornimenti di cibo per gli animali, articoli veterinari, carburanti e assistenza da parte del personale.

Canguri evacuati dal Feldman Ecopark di Charkiv (Ansa). Nel titolo: lo zoo di Odessa aperto per la prima volta agli ucraini da inizio guerra

A ricevere aiuti diretti sono stati in particolare 9 parchi zoologici ucraini, quasi tutti nella zona est e sud del Paese. Tra questi anche l'Ecopark Feldman, che ha avuto la sciagura di trovarsi a 30 chilometri dal confine con la Russia. Fu il primo a contare le vittime tra gli animali e tra i primi a procedere alle evacuazioni possibili, operazione molto complessa e tutt'ora in corso soprattutto verso la Polonia. Tra gli altri, sono stati trasferiti leoni e canguri mentre sotto le bombe sono morti cervi reali, primati e per ultimi ieri, i genitori di un piccolo bisonte europeo di dieci mesi. Supporto anche per lo zoo di Kiev, teatro di pesanti combattimenti nelle strade adiacenti. E poi i parchi zoologici di Kharkiv, Lutsk, Mykolaiv e il Bioparco di Odessa.

 

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Il Gazzettino