Liste d'attesa al setaccio, Zaia dà i voti ai direttori delle Asl

Liste d'attesa al setaccio, Zaia dà i voti ai direttori delle Asl
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VENEZIA - É uno di quei temi che tengono svegli i direttori generali. Tra i compiti per casa affidati loro dal presidente Zaia per mantenersi il posto di lavoro, le liste d’attesa sono al primo posto, soprattutto quelle legate alle richieste più urgenti, cioè che devono essere erogate entro 10 giorni. Sui 70 punti che vale la loro pagella di fine mandato, pesano per ben 12 punti (secondo punteggio dopo il bilancio).


Una settimana, o poco più. Tanto era stato concesso ai manager per mettere tutto nero su bianco, l’obiettivo era quello di verificare se le prestazioni vengono erogate in tempo utile e se le "macchine", quelle per cui il presidente Zaia ha deciso di investire qualche decina di milioni per l’ammodernamento, vengono fatte lavorare come si deve.



I risultati, questi sì, sono giunti entro la scadenza. E non sono negativi: i tempi d’attesa per i 68 milioni e 260mila 125 prestazioni erogate, sono stati rispettati tra l’85 al 100 per cento dei casi.

La "classifica" dei virtuosi vede al primo posto l’Asl di Feltre che mantiene il suo trend del 99 per cento, a pari merito con Chioggia che fa un balzo in avanti e dalle retrovie, l’Istituto oncologico veneto di Padova (anche in questo caso forte rimonta rispetto agli anni precedenti), l’Asl di Bassano, che però perde un punto, l’Alto Vicentino che di punti ne guadagna 19, Adria, l’Azienda ospedaliera di Padova che esce dall’area "quasi rossa" e arriva in vetta. Tra coloro che scricchiolano: Belluno, Legnago, Vicenza e Bussolengo (che pure è migliorata). Sotto il 70 per cento delle risposte nei tempi di legge per l’Azienda di Verona, l’Asl Veronese e quella dell’Ovest Vicentino. Parte bassa della classifica che si ripresenta anche per le fasce di attesa entro i 30-60 giorni e entro i 180. Per quanto riguarda invece le prestazioni urgenti, sono state erogate entro 72 ore nel 100 per cento dei casi.



Il quadro che ne emerge è di una sanità mediamente in buona salute, ma con macchie di leopardo, con aree di eccellenza sempre più consolidate. Evidente anche lo sforzo che alcune Asl hanno fatto per uscire da posizioni di retrovia: prendendo in considerazione ad esempio la priorità entro i 10 giorni Chioggia dal 2012 ad oggi è cresciuta di 23 punti, l’Azienda ospedaliera di Padova di 25, di 23 la Veneziana. In regressione invece l’Asl dell’Ovest Vicentino che perde 24 punti e l’Azienda ospedaliera di Verona che di punti ne perde 21.



Quello che Zaia ha ora chiesto ai direttori generali è di risolvere le criticità spingendo ulteriormente l’utilizzo di Tac, Risonanza, Ecografi, Mammografi, facendole funzionare anche in orari notturni.



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Il Gazzettino