Zaia riporta le strade alle Province: «Per coerenza», ma Variati non ci sta

Zaia e Variati (foto Vicenzatoday)
Non è un declassamento, bensì una restituzione: la Regione Veneto è intenzionata a non occuparsi più della gestione delle strade provinciali e intende, appunto, "restituirle"...

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Non è un declassamento, bensì una restituzione: la Regione Veneto è intenzionata a non occuparsi più della gestione delle strade provinciali e intende, appunto, "restituirle" alle Province. «È un fatto di coerenza», ha detto il governatore Luca Zaia, rivelando di averne parlato in giunta ieri mattina: «La decisione già assunta è che vogliamo spogliarci delle deleghe che avevamo dato alle Province: gliele lasciamo tutte e diamo il corrispettivo in denaro perché possano esercitarle. Ma la nostra idea è che si prendano anche la gestione delle strade provinciali».




E qui va fatto un inciso: tutte le Province venete, tranne Vicenza, da anni hanno consegnato la gestione delle proprie strade all’azienda regionale Veneto Strade. Attraverso specifiche convenzioni, le Province danno i fondi che ricevono dallo Stato a Veneto Strade e Veneto Strade, da Belluno a Mestre, si occupa della manutenzione di tutte le arterie. Adesso che le convenzioni vanno a scadenza - e la prossima è Verona - la Regione è intenzionata a non procedere con i rinnovi. Si tenga presente che la Regione ha il 30% di Veneto Strade, il 50% ce l’hanno le sette Province, il rimanente 20% è suddiviso tra le quattro Società autostradali che operano sul territorio.



Ma cosa pensano le Province? Possono riprendersi la gestione delle strade provinciali? Hanno operai, uffici tecnici, bitume e macchine per asfaltare considerato anche che da anni faticano ad onorare gli impegni con Veneto Strade, cioè non hanno soldi e non pagano le "rate"?



Ad Achille Variati (Pd), che non è solo sindaco di Vicenza ma anche presidente nazionale dell’Upi, l’Unione delle Province, l’idea di Zaia non spiace neanche un po’: «Interessante. A patto però che alle funzioni si accompagnino anche i finanziamenti per esercitare quelle funzioni». Che poi è il tema discusso ieri a Palazzo Ferro Fini in Prima commissione: all’ordine del giorno c’era il disegno di legge illustrato dall’assessore Gianluca Forcolin sul riordino delle funzioni.



La giunta regionale ha deciso di confermare alle Province tutte le funzioni non fondamentali, compresa la Polizia provinciale, che aveva già attribuito alle stesse, «lasciando quindi quella giusta autonomia provinciale e pagandone il relativo conto economico e finanziario». La proposta di legge arriverà in aula per l’approvazione martedì 27 ottobre (il termine ultimo è il 31 ottobre) e prevede uno stanziamento di 28.256.000 euro per il 2015 e poi, per il 2016 e il 2017, 40 milioni annui. «Troppo poco, finora quelle funzioni sono costate 60 milioni - ha detto Variati durante l’audizione di ieri in commissione - Con 40 milioni si rischia di pagare solo il personale (27-28 milioni) e i servizi ai disabili sensoriali (13,5 milioni), resterebbe pochissimo per le altre funzioni».


Quanto alle strade provinciali, a parte il fatto che Veneto Strade si "svuoterebbe", se lo Stato non dà i soldi alle Province come faranno le Province a garantire asfalti e copertura delle buche? Certo, nessuno potrà dire che è colpa della Regione... Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino