Coronavirus Veneto, diretta di Luca Zaia: «Chiedo al Governo di aprire tutto dal 18 maggio». Virus manipolato? «È letteratura scientifica»

Coronavirus Veneto, la diretta del presidente Luca Zaia: cosa ha detto
Coronavirus Veneto. La diretta di domenica 10 maggio del governatore del Veneto Luca Zaia. I temi più importanti, le opinioni su quello che sta succedendo in Veneto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Coronavirus Veneto. La diretta di domenica 10 maggio del governatore del Veneto Luca Zaia. I temi più importanti, le opinioni su quello che sta succedendo in Veneto durante la Fase 2 e le opinioni del presidente.

 

La diretta di Zaia oggi: cosa ha detto

Riaprire tutto il 18 maggio, Luca Zaia lo dice a gran voce durante la conferenza stampa odierna, e annuncia che domani le Regioni hanno convocato il Governo per fare il punto sull'argomento e, uniti, premere affinché Roma prenda una decisione in questo senso. L'incontro di domani sia una piatra miliare sulle riaperture, ha sottolineato ancora il governatore. L'altro grande tema toccato oggi riguarda la polemica sulle sue parole di ieri, riguardo all'ipotesi che il virus possa essere "artificiale", ossia creato in laboratorio: Zaia ha spiegato la sua posizione, ribadendo che tutto ciò che ha affermato «È letteratura scientifica».

IL PASSO Virus, strappo dei governatori del centrodestra: «Certezze o dal 18 riapriamo da soli». Boccia frena: «Via libera, ma differenze tra regioni»



Tamponi
«Sono 440mila i tamponi fatti, finirà che i coreani verranno a studiare il caso coronavirus e test qua in Veneto», ha detto scherzando il presidente.

Donazioni
«Siamo oltre i 57 milioni di euro. 37mila400 donatori. Ieri sera Alex Cescon mi ha suonato alla porta un bambino e mi ha portato una mascherina fatta da lui e ha donato 100 euro». 

Pulcini: 11 nati
Zaia ha fatto portare in diretta i piccoli pulcini nati nell'incubatrice durante la quarantena. Li ha presi e mostrati per i bambini. Fattoria didattica della Scuola Enologica: i piccoli pulcini verranno allevati in questa struttura e non saranno mai mangiati.

Multa di 550 euro all'anziana
«Serve buonsenso, ma non conosco la storia nel dettaglio. C'è stata perfino una circolare del Ministro dell'Interno per invitare al buonsenso». Va a trovare l'amica, a 88 anni multata di 550 euro: è oltre metà della sua pensione

Mes
«Dobbiamo capire le condizionalità, ma non siamo noi a decidere su questa partita», ha commentato Zaia. 

Veneto, dati positivi ma c'è un "ma"
«Sta andando bene, merito dei sacrifici dei veneti, calo sulle terapie intensive, che ricoveri e isolamenti. Resta solo al grande preoccupazione di chiedere ai veneti di usare i dispositivi, altrimenti fra 10-20 giorni sarà inevitabile che nessuno avrà più il dispositivo: l'appello è quello di usare le mascherine. In rete c'è un complottismo, dicono che il virus sia un'invenzione degli Stati, che sia stato inventato per vendere farmaci... io dico che si deve avere rispetto per le persone che sono morte per il Covid», ha spiegato ancora Zaia. Alla voce del presidente si è aggiunta quella dell'assessore regionale Gianpaolo Bottacin: «Ci aspettiamo una riunione verso il contagio zero, ma ci vorrà un po' di tempo». IL DOCUMENTO Coronavirus, reinfezione. ​Il rapporto del Ministero: «Veneto a basso rischio»

Genetista di Harvard: «Il vaccino Usa funziona ma a noi lo daranno tardi»
 

Zaia chiede si apra tutto dal 18 maggio

«Non possiamo fare un abito su misura per ogni realtà: bisogna riaprire e punto». Categorico oggi il governatore sul tema sempre più dibattuto delle riaperture. «Noi come governatori abbiamo sottolineato la difficoltà e la non comprensione del perché alcune chiusure possano permanere per ancora due settimane. Il primo di giugno? Troppo tardi, è un'era glaciale per noi. Per noi il punto di caduta è il 18 maggio, per le aperture dei servizi alla persona, delle attività commerciali ancora chiuse, centri sportivi e palestre, bar e ristoranti. Fatto salvo il rispetto delle indicazioni di natura sanitaria, la Regione Veneto chiede che si apra tutto dal 18 maggio. Domani convochiamo il Governo con i presidenti delle Regioni per chiudere questa partita. La soluzione? Delegare le Regioni a organizzare le riaperture dal 18 maggio.

18 maggio: si devono riaccendere i motori
«Il 18 si devono riaccendere i motori per tutte le località ancora chiuse. Noi abbiamo autorizzato la riapertura di molti distretti, come quello del mobile, che vive grazie ai negozi che vendono mobili, ancora chiusi», ha spiegato Zaia per sottolineare uno dei paradossi di queste riaperture.

Le conseguenze delle decisioni di Roma
«Dall'esito della riunione dovremo fare degli "atti conseguenti". Ma bisogna attendere la riunione di domani».

Turismo, come ripartire?
Non ci sono linee guida, gli albergatori non sanno come riaprire. «Il Governo pare abbia una bozza di linee guida redatte dall'Inail, noi le nostre le abbiamo. In assenza di linee guida il Governo deleghi le Regioni a stilarle e applicarle. In pullman si deve stare a un metro e in spiaggia 10 metri? Non mi pare abbia molto senso, andiamo avanti con il buonsenso per risolvere i problemi».

IL FOCUS Coronavirus, menù sul telefonino e disinfettante al tavolo. «Ecco i nuovi ristoranti»

Spostamenti da regione a regione, quando?
«Se ne discuterà, per noi è fondamentale se riusciamo a garantire la sicurezza tra cittadini e cittadini. Abbiamo firmato ieri un accordo con il Trentino per regolare i movimenti dei cittadini, che hanno esigenza di spostarsi. Rispetto alle province confinanti tra le regioni, Pordenone-Treviso ad esempio, bisognerebbe favorire gli spostamenti».

Le Regioni vogliono riaprire, Boccia frena - cosa è successo
Continua il pressing delle Regioni sul governo in vista del 18 maggio, data del bilancio sul contagio in Fase2 dopo le due settimane di riapertura light delle attività commerciali e di libertà di movimento scongelate il 4 maggio. I governatori più aperturisti - il veneto Zaia, il ligure Toti, e il friulano Fedriga - mordono il freno, sempre più insofferenti a lacci e paletti. Dal 18 pretendono di essere loro a decidere cosa e come riaprire senza accettare più condizioni da Roma. Ma hanno trovato l'altolà del ministro Boccia. «Se il presidente del Consiglio vuole un consiglio, io farei un bel Dpcm con un articolo solo: "si delegano le Regioni, a fronte della presentazione di un piano, alle riaperture". Punto. Finito l'articolo», sintetizza il leghista Zaia che chiede «linee guida ragionevoli» per ristoranti e negozi. A stretto giro, vista la 'frondà crescente, arriva il richiamo all'ordine del ministro degli Affari regionali. «Ritengo imprescindibile che le ordinanze delle Regioni - ha sottolineato Boccia - prevedano, espressamente, il rispetto dei protocolli per la sicurezza dei lavoratori che saranno individuati con apposite linee guida definite dal Comitato tecnico scientifico e dall'Inail». In una lettera ai governatori, Boccia - con i dati che contano 300 lavoratori contagiati dal Covid ogni giorno - chiede «assicurazione che non verranno disposte aperture in assenza» dei protocolli. A Bolzano, che ha riaperto i negozi e se la vedrà con il ministro Boccia che ha impugnato l'ordinanza e ha già vinto al Tar contro lo sdoganamento di pranzi e consumazioni all'aperto in Calabria, c'è stato il primo week end di shopping libero, senza arrembaggi e con mascherine. Lunedì riapriranno bar e ristoranti e il 25 sarà la volta di alberghi e impianti di risalita.