Coronavirus Veneto. La diretta di oggi, venerdì 1 maggio, del governatore del Veneto Luca Zaia. I principali argomenti toccati oggi dal presidente della Regione nel...
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Coronavirus, fase 2: le 4 Regioni del Nord che rischiano di non riaprire
Il bollettino
Il Veneto registra altri 84 casi di nuovi positivi al Coronavirus rispetto a ieri sera, per un totale di 18.098 soggetti colpiti dall'infezione dall'inizio dell'epidemia. Sembra rallentare la curva dei decessi: sono 5 le vittime in più rispetto a ieri sera, numero che sale a 20 nelle ultime 24 ore, per un totale 1.479 morti (tra ospedali e Rsa)... (LEGGI TUTTO) Coronavirus, Zaia: «Non ritiro le ordinanze». In Veneto 5 morti in più rispetto a ieri, curva rallenta VIDEO
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Covid Veneto, Zaia: la diretta di oggi
Ecco cosa ha detto oggi il governatore del Veneto riguardo al contagio da Covid-19 e alle misure prese dalla Regione per arginare la diffusione del virus e predisporre le riaperture.Le linee guida del comitato tecnico nazionale
«Si stanno definendo le linee guida - ha spiegato Luca Zaia durante la conferenza stampa -. A livello nazionale vogliono capire quali siano gli indicatori per decidere le misure da adottare. Sui tamponi abbiamo già depositato un piano che riteniamo possa diventare operativo in pieno a settembre, arrivando a 30mila tamponi al giorno».
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Tamponi, 3 nuove macchine: obiettivo 50mila al giorno
«Vorremmo farne anche di più rispetto ai 30mila al dì - ha annunciato ancora Zaia - per questo vogliamo acquistare altre tre macchine e dotare Treviso, Vicenza e Venezia, queste andrebbero ad aggiungersi al macchinario già presente a Padova e a quello che Verona sta acquistando: se ci riuscissimo arriveremmo a 50mila tamponi al giorno. E' un progetto molto ambizioso».«Ora - ha aggiunto - abbiamo una capacità di 11-12 mila tamponi quotidiani». «Speriamo - ha auspicato - che i parametri siano affrontabili. Questo è un aspetto che ho contestato formalmente al Comitato tecnico-scientifico: si parla tanto dei numeri dei contagiati come parametro: ma se uno non fa tamponi, non ha contagiati. Finisce che il virtuoso viene più penalizzato di quello che non li fa. Ora siamo a circa 350 mila. Non ci sono altre realtà che hanno fatto tanti test come noi. A questo si aggiungono i 700 mila test rapidi che stanno tutti andando fuori come attività di screening preparatoria al tampone».
Zaia contesta il comitato tecnico scientifico
«Noi auspichiamo che i parametri del comitato siano obiettivi: si parla del numero dei contagiati, beh, vanno parametrati al numero di tamponi, altrimenti il più virtuoso sarà penalizzato, l'ho contestato e spiegato al comitato tecnico scientifico». Zaia ne ha parlato in riferimento alle aperture che tengano conto del numero dei contagiati di ogni regione: la regione che si adopera maggiormente per eseguire il numero più alto di tamponi, inevitabilmente scopre più casi di positivita.
Ordinanze Veneto: Roma contesta i fiorai al mercato
«Abbiamo parlato di riaperture e ordinanze, spero si capisca che le nostre ordinanze non sono in contrasto con il Dpcm ma vogliono portare il principio di buonsenso alle regole. Noi non vogliamo fare polemiche politiche o prove muscolari, non ci sembra che sia il caso né il periodo. Non ritiriamo le ordinanze, le rinnoveremo nell'ottica di trovare un percorso comune con quello che stabilisce il Governo. Vi faccio un esempio, tra le contestazioni c'è la vendita di fiori e piante nel mercato all'aperto, oltre alla vendita degli articoli per bambini, se la contestazione è questa rispetto alla mole di lavoro fatto, direi che siamo a buon punto».
Tennis vietato?
«La risposta che mi hanno dato ieri: si tocca la pallina, questa è stata la risposta, bisognerebbe cambiare ogni volta la pallina. Questa è la risposta che mi è stata data, per dire...».
Genitori al lavoro e figli a casa: serve un provvedimento urgente
«Minori, resta sospeso questo problema, continuiamo a dire che una misura urgente e straordinaria serva immediatamente per le famiglie».
«Abbiamo ribadito al Governo portando la nostra e totale disponibilità per la partita dei minori che non hanno la possibilità di essere seguiti dai genitori che devono andare al lavoro.
Le riaperture
«La situazione è in progress, stiamo discutendo sulle modalità da attuare e le scelte da portare avanti dal 4 maggio in poi. Tutto il mondo del servizio alla persona, quello della ristorazione, dei bar, degli hotel è in grande difficoltà, come quello del divertimento (discoteche, spettacolo...), il Veneto perde circa 50mila posti di lavoro, molti anche stagionali, per non pensare al mondo del turismo è quello che soffre ancora di più: dei 50mila posti persi, 35mila sono nel settore turistico. E da una parte vediamo il corridoio turistico dalla Germania alla Croazia, e poi l'indicazione ai tedeschi di non programmare ferie fino al 15 giugno: dobbiamo fare promozione turistica. Dobbiamo uscire dai canali classici di promozioni e andare sugli opinion leader dei paesi che ci interessano come target. Esempio: se Piero o Alberto Angela facessero una campagna come testimonial, i cittadini che li prendono per riferimenti verrebbero a conoscenza dell'offerta», ha detto ancora Zaia.
L'APPROFONDIMENTO
Settore turistico al collasso, e l'Italia resta immobile
La Croazia scippa i turisti al Nordest: dal corridoio salvaferie alle offerte dei voli diretti
Da questa parte della costa adriatica gli operatori turistici nordestini attendono ancora date certe di apertura, linee guida su come collocare capanne e ombrelloni sulle spiagge e rispondono al telefono degli hotel semichiusi per le ultime disdette. Dall'altra parte la Croazia tenta di stringere accordi con Austria, Germania, Slovenia, Ungheria e Repubblica Ceca... (LEGGI TUTTO)
Riapertura delle frontiere, quando?
Frontiere italiane riaperte? Per ora solo un miraggio, a quanto pare. «Non si sa, non si capisce: ma è la condizione unica per far lavorare il turismo - ha spiegato Zaia -. Puntare sul turismo domestico? Va bene, in Veneto abbiamo luoghi meravigliosi da visitare e i cittadini possono fare di tutto». Ma il problema resta centrale e una soluzione andrà trovata nelle prossime settimane.
Riaperture e contagio: in Veneto hanno dato un incremento zero
«Il comitato tecnico scientifico nazionale deve decidere, dobbiamo avere il loro parere. In 20 giorni abbiamo avuto un calo di contagi, questo significa che fino ad ora le aperture hanno dato un incremento zero della diffusione del virus: da qui in poi dobbiamo capire cosa accadrà».
Boccia. «Se quelli del Nord aprono ugualmente saranno fuorilegge: in caso di focolai i governatori ne risponderanno penalmente, civilmente ed economicamente»