Zaia: «Il governo consenta alle Regioni di agire in autonomia con un piano di riapertura come in Alto Adige» Video Lettera ai guariti per il prelievo del sangue

I tre presidenti: da sinistra Arno Kompatscher (Bolzano), Ugo Rossi (Trento), Luca Zaia (Veneto)
Coronavirus Veneto. La diretta di venerdì 8 maggio del governatore del Veneto Luca Zaia.  La diretta di Zaia oggi: cosa ha detto I principali argomenti trattati...

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Coronavirus Veneto. La diretta di venerdì 8 maggio del governatore del Veneto Luca Zaia

La diretta di Zaia oggi: cosa ha detto

I principali argomenti trattati oggi 8 maggio dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia riguardano le riaperture delle attività economiche ancora chiuse e la richiesta al governo di fare agire in autonomia le Regioni con un proprio piano.


Bollettino contagi
Finora sono stati diagnosticati nel territorio di tutta la Regione Veneto 18.618 (+65) casi di infezione da SARS-CoV-2. Sono 910 i pazienti attualmente in ospedale, di cui 79  (-8) in Terapia Intensiva. Le persone in isolamento sono 5.503, i dimessi sono 2.882 (+56), i morti in ospedale 1243 (+8) per complessive 1.627 vittime. Sono infine 10.804 i guariti (negativizzati al test).

Il caso di Alto Adige
Il governatore del Veneto Luca Zaia interviene sul caso dell'Alto Adige.
«Il Trentino Alto Adige ha usato l'artifizio di una legge di una Regione autonoma, meno annullabile dal Governo. Questo apre un varco perché non è un'ordinanza che può essere impugnata davanti al Tar, ma una legge».
«Ieri in conferenza con i presidenti - aggiunge Zaia - abbiamo assunto una posizione onesta e legittima verso il Governo, ma è indubbio che i tempi d'attesa per le riaperture si stanno dilatando. Io chiedo che il Governo produca un provvedimento, che può essere un Dpcm, che autorizza le Regioni ad aprire sulla base di un piano che vogliono poi vedere. Lasciamo quindi l'ultima parola al Governo, ma chiediamo di poter presentare un piano e soprattutto di poter aprire».

«Penso che la decisione dell'Alto Adige sia in linea con il processo autonomista. Penso che possa rappresentare anche il cavallo di troia per il Governo, cioè per cominciare a dire che tornare indietro è impossibile - aggiunge Zaia - forse varrebbe la pena cominciare a dire "ma perché non deleghiamo le Regioni, e chiedere alle Regioni che ci presentino un piano per la riapertura, ogni Regione, e casomai discutiamo sul loro piano?". Lo dico perché noi non siamo autonomi, questo già sarebbe un passo in avanti. Se pensi di fare un Dpcm valido per tutti finisci che prima o dopo qualcuno va per conto suo». 

Autonomia
«In questa fase è indispensabile - per Zaia - che le Regioni agiscano in autonomia. L'unica ordinanza in Italia firmata regioni-governo è del 23 febbraio, poi il Governo ha avocato a sé ogni decisione con Dpcm, a partire dal 10 marzo. Che qualcuno arrivi a dire che le Regioni non devono avere autonomia è fuori tema». 
«Non ho sentito nessuno recriminare sul fatto che il governo abbia deciso così - aggiunge il governatore - A febbraio ho chiuso, d'accordo con il ministro della Salute, ed è nata un'ordinanza che ha fatto le zone rosse, noi con Vò e poi il Lodigiano, quindi finiamola col fatto che l'autonomia è un problema. Solo in Italia si ragiona così».

Sulle ulteriori aperture della fase 2, Zaia spiega: «Non c'è programmazione, se il Governo dicesse che si apre il 18 maggio tutti accenderebbero i motori. Ma il 18 potrebbe presentarsi Conte e fare un Dpcm che chiude altre due settimane. Siamo in un'area di incertezza paurosa».

Test sierologico
«Sui test sierologici la sperimentazione sta andando avanti, è partito uno studio multicentrico con l'azienda ospedaliera di Padova e il San Matteo di Pavia. Verrà inviata una lettera a tutti coloro che sono guariti dal Coronavirus per il prelievo del sangue - prosegue Zaia - e verificare la qualità della risposta anticorpale, perché sotto una certa soglia il sangue non serve. Si chiede a tutti la disponibilità per costituire una banca del sangue».



 
Banca del sangue
I principali argomenti trattati ieri hanno riguardato la nascita della banca del sangue dei pazienti guariti da Coronavirus per raccogliere plasma per curare i malati. Il dato divulgato da Zaia è questo:  il 2% dei veneti avrebbe gli anticorpi



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Il Gazzettino