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Primo campanello d’allarme in regione per il virus del Nilo. Non ci sono ancora segnalazioni di gente contagiata, contro i quattro che invece erano stati curati lo scorso anno, ma si sono alzati i controlli perchè l’infezione se viene presa per tempo riconoscendo i sintomi è curabile, invece se passa troppo tempo si possono manifestare seri problemi e può sopraggiungere la morte in particolare in quelle persone fragili con altre patologie o immunodepresse.
DONATORI
Il primo segnale che il pericolo è sempre in agguato, lo si registra nei Servizi immunotrasfusionali della Regione. In pratica ai donatori di sangue che ogni giorno vanno a donare, viene fatto obbligatoriamente anche il test per il virus del Nilo. L’obbligatorierà è stata introdotta da alcune settimane a fronte dei casi che si sono verificati in Veneto e nel ferrarese, ma anche il Friuli Venezia Giulia è considerata un’area endemica. In pratica è possibile infettarsi con una puntura di zanzara anche in regione.
I SINTOMI
La febbre da virus del Nilo occidentale (dall’inglese West Nile Virus) è una malattia causata da un virus che nella maggior parte dei casi che presentano sintomi è responsabile di una malattia febbrile acuta con manifestazioni cutanee, nei casi più gravi si può presentare invece come un’encefalite o come una meningite. I sintomi, se presenti, sono di gravità variabile, ma possono includere febbre, mal di testa, dolori generalizzati, dolori articolari, vomito, diarrea o eruzioni cutanee. In rari casi, si sviluppa un’infezione grave, talvolta fatale, che interessa il sistema nervoso centrale. Come detto a rischiare di più sono le persone immunodepresse anche se è capitato che sintomatologia grave si è verificata in soggetti sani.
FOCOLAIO
Anche in regione sono state trovate zanzare infette, in paricolare nel Friuli occidentale, ma anche nella bassa friulana. La provincia di Pordenone è quella maggiormente esposta perchè confina con il Veneto che è molto più a rischio del Friuli Venezia Giulia. Anche sul territorio regionale è stato attivato il piano di controllo che prevede appunto la cattura di zanzare in più aree del territorio e poi la verifica tramite esami di laboratorio per capire se sono infette. Non è detto che una puntura di zanzara infetta porti in ogni caso alla malattia, anzi, i casi gravi sono rari, ma persone anziane e con patologie in atto sono a maggior rischio. Lo scorso anno ci sono stati quattro casi in regione, uno in provincia di Pordenone che ha colpito la persona più giovane, un uomo di 67 anni, ricoverato a lungo all’ospedale Santa Maria degli Angeli dove era entrato con una encefalite. Un altro caso grave si era verificato, invece, a Latisana. In quel caso il paziente, un settantasettenne, era finito all’ospedale di Udine. L’ultimo decesso, invece, è del 2020. A morire un uomo di 87 anni anche lui colpito da una forma grave di encefalite da virus del Nilo.
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Il Gazzettino