Controlli serrati contro il West Nile: test obbligatori ai donatori di sangue

Venerdì 22 Luglio 2022 di Loris Del Frate
Allarme per il virus del Nilo controlli sui donatori di sangue

Primo campanello d’allarme in regione per il virus del Nilo. Non ci sono ancora segnalazioni di gente contagiata, contro i quattro che invece erano stati curati lo scorso anno, ma si sono alzati i controlli perchè l’infezione se viene presa per tempo riconoscendo i sintomi è curabile, invece se passa troppo tempo si possono manifestare seri problemi e può sopraggiungere la morte in particolare in quelle persone fragili con altre patologie o immunodepresse.


DONATORI
Il primo segnale che il pericolo è sempre in agguato, lo si registra nei Servizi immunotrasfusionali della Regione. In pratica ai donatori di sangue che ogni giorno vanno a donare, viene fatto obbligatoriamente anche il test per il virus del Nilo.

L’obbligatorierà è stata introdotta da alcune settimane a fronte dei casi che si sono verificati in Veneto e nel ferrarese, ma anche il Friuli Venezia Giulia è considerata un’area endemica. In pratica è possibile infettarsi con una puntura di zanzara anche in regione. Sino allo scorso anno, colpa del Covid, i donatori che avevano frequentato aree infette venivano stoppati. In pratica non potevano donare. Quest’anno, invece, anche per evitare che con l’estate il calo delle donazioni possa creare problemi (il Friuli è sempre stato autosufficiente e ha anche aiutato altre regioni nei periodi estivi anche se lo scorso anno siamo arrivati ai limiti) ai reparti e alle chirurgie è stato deciso di sottoporre tutti i donatori al test che deve essere ripetuto ogni volta che si va a donare il sangue.


I SINTOMI
La febbre da virus del Nilo occidentale (dall’inglese West Nile Virus) è una malattia causata da un virus che nella maggior parte dei casi che presentano sintomi è responsabile di una malattia febbrile acuta con manifestazioni cutanee, nei casi più gravi si può presentare invece come un’encefalite o come una meningite. I sintomi, se presenti, sono di gravità variabile, ma possono includere febbre, mal di testa, dolori generalizzati, dolori articolari, vomito, diarrea o eruzioni cutanee. In rari casi, si sviluppa un’infezione grave, talvolta fatale, che interessa il sistema nervoso centrale. Come detto a rischiare di più sono le persone immunodepresse anche se è capitato che sintomatologia grave si è verificata in soggetti sani.


FOCOLAIO
Anche in regione sono state trovate zanzare infette, in paricolare nel Friuli occidentale, ma anche nella bassa friulana. La provincia di Pordenone è quella maggiormente esposta perchè confina con il Veneto che è molto più a rischio del Friuli Venezia Giulia. Anche sul territorio regionale è stato attivato il piano di controllo che prevede appunto la cattura di zanzare in più aree del territorio e poi la verifica tramite esami di laboratorio per capire se sono infette. Non è detto che una puntura di zanzara infetta porti in ogni caso alla malattia, anzi, i casi gravi sono rari, ma persone anziane e con patologie in atto sono a maggior rischio. Lo scorso anno ci sono stati quattro casi in regione, uno in provincia di Pordenone che ha colpito la persona più giovane, un uomo di 67 anni, ricoverato a lungo all’ospedale Santa Maria degli Angeli dove era entrato con una encefalite. Un altro caso grave si era verificato, invece, a Latisana. In quel caso il paziente, un settantasettenne, era finito all’ospedale di Udine. L’ultimo decesso, invece, è del 2020. A morire un uomo di 87 anni anche lui colpito da una forma grave di encefalite da virus del Nilo.

Ultimo aggiornamento: 17:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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