West Nile, i casi in Veneto salgono a 70 (con 6 morti). Come possiamo riuscire a proteggerci? Sintomi e regole

West Nile, i casi in Veneto salgono a 70 (con 6 morti). Come possiamo riuscire a proteggerci? Sintomi e regole
VENEZIA - Il virologo Giorgio Palù l'aveva detto: «C'è da aspettarsi un progressivo ampliamento del focolaio endemico di West Nile». I numeri...

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VENEZIA - Il virologo Giorgio Palù l'aveva detto: «C'è da aspettarsi un progressivo ampliamento del focolaio endemico di West Nile». I numeri diffusi ieri dalla Regione lo confermano, dato che il bilancio registrato in Veneto sale a 70 casi di infezione, di cui 28 sotto forma di febbre e 42 di malattia neuro-invasiva. Peraltro nel bollettino delle arbovirosi non c'è solo quel virus, visto che si contano pure 10 pazienti con Dengue, 2 con Toscana e 27 con Tbe, cioè quello trasmesso dal morso di zecca.

West Nile in Veneto


Aggiornati a giovedì, i dati regionali sul virus West Nile dicono che oltre la metà dei casi è stata riscontrata in provincia di Padova (40), seguita da Treviso e Rovigo (9), Venezia (7), Vicenza (3) e Verona (2). Finora sono state 6 le vittime, tutti uomini con un'età media di 82,2 anni. Gli ambulatori dei medici di famiglia sono subissati di richieste, racconta Domenico Crisarà, segretario padovano (e vice nazionale) della Fimmg: «Abbiamo ogni giorno decine di messaggi, mail, telefonate da parte degli assistiti che chiedono consigli o sono allarmati per sintomi sospetti. A preoccupare di più i cittadini, nonostante i numeri siano molto più limitati rispetto alle infezioni da Covid, è la West Nile. Il rischio di un'encefalite (comunque inferiore all'1%, ndr.) fa molta paura».


Zanzare, come ucciderle

La direzione Prevenzione della Regione evidenzia il contesto molto favorevole alla circolazione del virus a causa della situazione ambientale e climatica: «La mancanza di piogge che causa il rallentamento dello scorrere dell'acqua di fiumi e canali produce la formazione di ristagni che sono l'ambiente ideale per le zanzare; le stesse zanzare, che trovando meno acqua nelle zone poco abitate, si avvicinano alle abitazioni dove trovano con più facilità ristagni dove riprodursi; il clima e le temperature primaverili hanno consentito, infine, alle zanzare di iniziare molto presto in primavera a riprodursi». Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro straordinario del Tavolo intersettoriale regionale, in cui sono state condivise le misure che verranno attivate dai Comuni e dalle Ulss. «Oltre ai piani di disinfestazione e al rafforzamento degli interventi di manutenzione delle aree verdi ha sottolineato l'assessore Manuela Lanzarin è indispensabile un'attività di informazione capillare rivolta anche ai cittadini per sensibilizzare sul tema e diffondere i comportamenti da attuare per proteggersi e per evitare la proliferazione delle zanzare. Sicuramente la meticolosità dei monitoraggi ci permetterà di avere sempre la situazione aggiornata e sotto controllo».


Come proteggersi dal virus del Nilo


I tecnici hanno stilato una lista di raccomandazioni. Per ridurre la diffusione delle zanzare: non abbandonare oggetti e contenitori dove possa raccogliersi l'acqua piovana, comunque svuotarli giornalmente e coprirli ermeticamente; effettuare una corretta disinfestazione delle larve in tombini, caditoie e fossi. Per evitare le punture degli insetti: indossare indumenti chiari, leggeri e coprenti; utilizzare repellenti da applicare direttamente sulla pelle, ripetendo il trattamento con frequenza adeguata, anche sui vestiti per aumentarne l'effetto protettivo; applicare a porte e finestre le zanzariere a maglie strette, oltre a utilizzare i dispositivi elettro-emanatori di insetticidi liquidi o a piastrine. Attraverso le zanzare viene trasmesso anche il virus della febbre Dengue.

 

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Il Gazzettino