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PADOVA - Nelle terapie intensive dell'ospedale di Padova, ormai, l'ondata di ricoveri legati al West Nile virus ha superato di gran lunga quella Covid. Attualmente sono in rianimazione sette persone in gravi condizioni perché colpite da encefalite e sintomi neurologici tipici della sindrome della febbre del Nilo Occidentale. Il paziente più giovane sottoposto a ventilazione assistita ha 51 anni. Sul fronte pandemia Covid, invece, i pazienti positivi presenti in terapia intensiva sono appena tre.
I casi critici raddoppiano
Lo scorso 6 agosto, i positivi al West Nile virus in rianimazione in Azienda Ospedale - Università erano tre. Significa che, nel giro di 10 giorni, i casi critici sono raddoppiati. Ma c'è da sottolineare un aspetto. I pazienti che sviluppano una grave infezione che coinvolge il sistema nervoso centrale (con encefalite, meningite o paralisi flaccida) finora dimostrano di aver bisogno di lunghi tempi di degenza per stabilizzarsi. Chi entra in rianimazione, in genere, non esce prima di dieci giorni di cure intensive. Ciò si traduce in un significativo impegno assistenziale da parte dei reparti di terapia intensiva, già fortemente caricati la scorsa stagione dalla gestione Covid.
Il quadro
Il bilancio West Nile, nonostante sia sotto stretta sorveglianza da parte delle autorità sanitarie e delle amministrazioni comunali, non desta allarmismi.
I consigli
Sul tema si è espresso Michele Tessarin, direttore sanitario dell'Azienda Ospedale - Università di Padova. «Anche se il virus West Nile è nelle nostre aree da molto tempo, è indubbio che quest'anno la siccità e il caldo abbiano influenzato moltissimo sulla diffusione del virus portato dalle zanzare - ha detto Tessarin -. Inoltre, la riduzione delle precipitazioni ha ridotto il numero di bacini acquiferi e ha portato lo spostamento delle zanzare all'interno delle aree antropizzate, ossia abitate dall'uomo. Questo comporta un maggior rischio di andare incontro al contagio».
«La raccomandazione principale, sempre valida, è cercare di non essere punti dalle zanzare. Per fare questo, è bene proteggersi utilizzando indumenti che coprano il corpo il più possibile, e usare prodotti repellenti sulla pelle - afferma Tessarin - A livello ambientale, poi, bisogna ridurre i ristagni d'acqua e limitare il proliferare delle zanzare con adeguati trattamenti larvicidi».
Il Gazzettino