PADOVA - Un nuovo caso di West Nile si è registrato nel quartiere Brusegana di Padova. Ad essere colpita una donna che abita vicino all'istituto agrario. Si...
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Sono in tutto 10 i casi di febbre West Nile registrati dall'inizio dell'estate in Veneto, un dato definito «non allarmante» dalle autorità sanitarie regionali, che dal 2007 hanno attivato specifici protocolli nelle aziende sanitarie e ospedaliere. Dei dieci casi solo uno viene classificato come «grave», ossia presenta un quadro clinico che potrebbe evolvere in encefalite. La malattia, provocata dal virus veicolato da alcune zanzare, nell'80% dei casi non presenta sintomi, nel 20% causa febbre simile a una leggera influenza e nello 0,1% può evolvere in forma più grave. La Regione Veneto ha avviato il monitoraggio nei periodi più caldi e umidi, quando più probabile è la diffusione della West Nile.
Per l'Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, «la rete di monitoraggio, i controlli, e gli interventi in caso di necessità sono tutti attivati e, per quanto riguarda le competenze dirette della Regione, è attivo il Piano Regionale di Sorveglianza, i Dipartimenti di Prevenzione sul territorio collaborano con i Comuni, nei Pronto Soccorso e nei reparti ospedalieri l'eventualità che determinati sintomi possano essere ricondotti alla West Nile è attentamente considerata e, al minimo dubbio, si fanno gli esami e si erogano le cure necessarie».
La Regione Veneto dedica stanziamenti specifici, che in totale sono finora stati pari a 1,5 milioni di euro. «Da parte loro - prosegue Coletto - i cittadini possono svolgere un ruolo importante per evitare la proliferazione delle zanzare attraverso l'adozione di semplici comportamenti come non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensioni dove possa raccogliersi l'acqua piovana, come barattoli, bidoni, bacinelle, annaffiatoi copertoni; svuotare giornalmente qualsiasi contenitore di uso comune con presenza di acqua e, ove possibile, capovolgerli; coprire ermeticamente i contenitori d'acqua inamovibili come bidoni o cisterne».
Il Gazzettino