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CHIOGGIA - Ben 400 tonnellate di grosse vongole di mare (Venus Gallina) catturate lungo il litorale abruzzese sono state gettate al largo delle spiagge veneziane, grazie a un progetto di Veneto Agricoltura. I loro gameti si uniranno con quelli della ben più piccola e delicata varietà locale. Questo permetterà di superare una volta per tutte la soglia europea di commercializzazione. I biologi dell'Università di Padova e i tecnici dell'Agriteco sono convinti che il nuovo Dna contribuirà notevolmente alla qualità e alla dimensione del prodotto. Michele Boscolo Marchi, presidente del consorzio Cogevo che rappresenta alcune centinaia di piccoli armatori del Veneziano specializzati nella pesca sostenibile delle vongole di mare Venus Gallina, commenta: «Tra circa un anno, dopo un ciclo riproduttivo, si dovrebbero già notare i primi risultati. Ci aspettiamo la nascita di molluschi di dimensioni ben più grosse e vitali rispetto a quelle che siamo riusciti a reintrodurre dopo la morìa registrata tra il 2006 ed il 2007, che raggiungono a fatica i due centimetri e mezzo di larghezza: dimensione minima prevista (grazie a un'apposita deroga) per la commercializzazione ai sensi delle norme europee. Nel frattempo prosegue - dovremo comunque impegnarci a fondo affinché l'Ue rinnovi il permesso straordinario che, negli ultimi anni, ci ha consentito di vendere molluschi da 22 millimetri. Scadrà il 31 dicembre prossimo».
GLI STUDI
La tesi di Boscolo Marchi è suffragata dagli studi coordinati dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e condotti dal professor Corrado Piccinetti del laboratorio di Biologia marina e pesca di Fano.
Il Gazzettino