PORDENONE - «Noi i volontari ce li abbiamo dall’inizio dell’emergenza Covid. Prima quelli temporanei di Protezione civile, poi le persone che stanno dando una...
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IL QUADRO
La città ha già gli steward, e ieri l’assessore Emanuele Loperfido (Sicurezza) ha già annunciato che le “pettorine” torneranno anche il prossimo fine settimana. I bar hanno assunto anche i loro vigilantes, che contrariamente ai volontari civici sono formati e pagati. Le forze dell’ordine, coordinate dal lavoro del prefetto, Maria Rosaria Maiorino, hanno aggiustato il tiro e fatto sentire la loro presenza nei luoghi più a rischio per gli eventuali assembramenti. Così, grazie all’unione delle forze, si è riusciti a riportare la ripartenza sui binari della tranquillità.
I NUMERI
In tutto il week-end sono state controllate 1.032 persone nell’ambito del monitoraggio dedicato alle norme anti-contagio. Si tratta di dati riferiti a tutta la provincia di Pordenone. La maggior parte dei controlli è andata in scena nelle vicinanze di bar e locali, nei maggiori centri del Friuli Occidentale. Ma ciò che conta è il numero successivo, cioè quello delle persone sanzionate a valle delle “ronde”: venerdì, nel primo giorno del fine settimana, erano state 14; sabato soltanto tre e domenica quattro. E ancora una volta si tratta di dati provinciali. La percentuale è bassissima, segno che ancora una volta da un lato ha prevalso il buon senso da parte di chi doveva controllare e dall’altro ha vinto unamaggiore consapevolezza che è maturata tra le persone che - legalmente - si sono concesse una cena o un aperitivo dopo tanto tempo. La provincia di Pordenone paga positivamente anche il fatto di non avere una spiaggia sul mare o luoghi particolarmente affollati, ma la situazione in centro città - che inizialmente preoccupava - oggi è ampiamente sotto controllo.
LE SEGNALAZIONI
Meritano un capitolo a parte, perché sono state ancora una volta centinaia. I telefoni dei centralini delle forze delle polizia hanno continuato ad accogliere telefonate dei cittadini che segnalavano ipotetici assembramenti. Anche in questo caso, però, vincono i numeri: la percentuale delle sanzioni seguite a una segnalazione non raggiunge la doppia cifra. Anzi, nella maggior parte dei casi le chiamate si sono rivelate figlie di preoccupazioni infondate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino