Opuscolo antistupro ritirato: gli studenti vincono la battaglia contro il Comune

La sindaca di Cividale Daniela Bernardi
CIVIDALE DEL FRIULI (UD) - La revoca delle deleghe alle Politiche sociali e giovanili e alle Pari opportunità all'assessore comunale responsabile e ritiro delle...

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CIVIDALE DEL FRIULI (UD) - La revoca delle deleghe alle Politiche sociali e giovanili e alle Pari opportunità all'assessore comunale responsabile e ritiro delle copie in circolazione dell'ospucolo anti stupri. Sono le misure decise oggi dalla sindaca di Cividale del Friuli, Daniela Bernardi, dopo le polemiche sui «consigli» per evitare stupri rivolti alle ragazze, contenuti in una pubblicazione edita dal Comune di Cividale e distribuita nelle scuole. Una iniziativa che ha sollevato forti polemiche. 

«La riteniamo una vittoria sotto tutti i profili». Gli studenti di Cividale del Friuli, che erano insorti contro l'opuscolo con i consigli anti-stupro finanziato con fondi della Regione e distribuito dal Comune nelle scuole medie e superiori della città ducale, hanno vinto la loro battaglia. Il passo indietro che avevano chiesto all'amministrazione è arrivato. Dopo la bufera mediatica che si è scatenata in seguito alle proteste dei ragazzi (della vicenda si erano interessati, fra gli altri, Chiara Ferragni e la trasmissione Le Iene) i libretti, che invitavano a non sorridere in modo provocante agli sconosciuti e a non indossare abiti succinti in discoteca, sono stati ritirati di gran carriera. Nel suo incontro di ieri, 20 gennaio, con la diciannovenne Beatrice Bertossi, coordinatrice del Movimento studentesco per il futuro, il sindaco di Cividale Daniela Bernardi «ha accennato anche al ritiro di alcune delle deleghe all'assessore Catia Brinis», la già titolare delle Politiche sociali che aveva prestato il suo volto e un suo pensiero per l'introduzione all'opuscolo contestato, curato dall'Irss di Udine, che ha spiegato di aver attinto i contenuti dai canali ufficiali delle forze dell'ordine.

LA RICHIESTA
All'assessore, con una sorta di atto dovuto, sono state tolte le deleghe alle Politiche sociali, giovanili e Pari opportunità. Ma Brinis conserva il referato al Bilancio. «In maggioranza - spiega il leghista Elia Miani che siede in consiglio comunale, ma anche nell'assemblea regionale - c'era stata anche la richiesta di revocare a Brinis tutto l'assessorato, chiedendone le dimissioni da assessore, ma poi si è arrivati a questa valutazione, che non è definitiva. Sono state revocate le tre deleghe minori in attesa che con le segreterie si trovi un accordo per non creare dissidi tra di noi. All'inizio della prossima settimana si riuniranno le segreterie comunali dei gruppi di maggioranza (Lega, Forza Italia, FdI e una civica ndr). Ci dà fastidio che il sindaco si prenda colpe che non ha. Anche Brinis finora aveva operato bene. Questo è stato uno scivolone che purtroppo forse si poteva bloccare all'inizio, ammettendo che c'era stato un errore. Mi auguro che alla riunione delle segreterie si trovi una sintesi fra i quattro gruppi. Poi si valuterà anche chi ha fatto l'errore». I gruppi di minoranza Impegno Comune CiviCi e Prospettiva civica avevano appena chiesto la convocazione di un consiglio comunale sull'opuscolo e avevano presentato una mozione di sfiducia al sindaco e all'assessore Brinis. Da quel libretto peraltro hanno preso le distanze sia la presidente della commissione regionale Pari opportunità sia la sua omologa dell'analogo consesso comunale.

Il testo è finito anche al centro di un'interrogazione parlamentare al ministro della Famiglia, depositata alla Camera dalla deputata dell'Alleanza Verdi-Sinistra Elisabetta Piccolotti. Sul caso sono intervenute anche le senatrici del Pd Tatjana Rojc e Valeria Valente, che hanno tirato per la giacchetta il presidente della Regione Massimiliano Fedriga. Ma gli studenti che per primi hanno innescato la polemica con le loro proteste, dalla politica restano fuori. La loro vittoria è un'altra, spiega Beatrice: «Dal sindaco abbiamo ottenuto un passo indietro sulle sue dichiarazioni. Inoltre, sarà istituita anche a Cividale la Consulta dei giovani. Siamo soddisfatti».

 

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Il Gazzettino