VITTORIO VENETO - Via le barbatelle. Continua il braccio di ferro tra Comune e Tenuta Agricola San Martino. Il dirigente comunale, mercoledì, ha firmato l'ordinanza con...
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Contro l'ordinanza, la terza in ordine di tempo emessa dal Comune, il proprietario dei due ettari di terreno potrà ricorrere al Tar del Veneto, entro 60 giorni, oppure entro 120 giorni al Presidente della Repubblica. Ad oggi le precedenti due ordinanze non sono state ancora impugnate, anche se il privato ha palesato la sua intenzione a farlo.
Il Comune, il 21 febbraio, aveva diffidato la tenuta ad impiantare il vigneto nella zona F, che può avvenire solo previa convenzione come da delibera di giunta del 10 gennaio. Il 27 febbraio le barbatelle venivano messe a dimora in tutta l'area e lo stesso giorno il dirigente comunale firmava l'ordinanza di sospensione dei lavori per l'area F, atto non rispettato. Il 13 marzo il sindaco Roberto Tonon firmava invece l'ordinanza che obbliga che l'intera area sia coltivata con metodi biologici. Mercoledì, infine, sono iniziati i lavori di posa dei pali nel vigneto. E visti gli ulteriori lavori e l'inadempienza scrive il dirigente comunale da parte della proprietà alle ingiunzioni/ordinanze del Comune, è scattato l'ordine di espianto delle barbatelle dalla zona F.
«Un provvedimento importante, ma non possiamo gioire, perché questa situazione si sarebbe potuta evitare usando il buon senso commentano i genitori dei bambini che frequentano l'asilo - La propensione della proprietà a non osservare le ordinanze ci preoccupa: per questo continuerà il nostro impegno nel tutelare la salute dei bambini». I genitori si augurano che «nessuno faccia campagna elettorale sulla salute dei nostri figli. Anzi, ci piacerebbe che ci fosse una comunione di intenti di tutte le forze politiche e civiche vittoriesi e ci rammarichiamo del silenzio di molti che, pur condividendo che quello non sia il posto giusto per un vigneto, non hanno voluto esporsi pubblicamente. Ora attendiamo fiduciosi l'epilogo giudiziario, nella speranza che sia positivo e celere, altrimenti sarà una sconfitta anche per le istituzioni».
«Il rammarico commenta Marco Dus, capogruppo Pd è che si fatica a trovare un dialogo. Invece di continuare ad esprimersi noi con ordinanze e loro facendo lavori, sarebbe meglio sederci attorno ad un tavolo».
Claudia Borsoi Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino