OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VENEZIA - Arte, musica, cultura, ma soprattutto i vari saper fare artigiani delle tradizioni lagunari si sono mescolate ieri alla Giudecca. E il risultato è stato che dopo nove mesi di duro lavoro è stato svelato il “Violino di Noè”. L’opera artistica, frutto delle sapienti mani che popolano il Consorzio Venezia Sviluppo, rappresenta il pensiero del pittore e scultore Livio De Marchi: «A novembre con il covid mi è venuta in mente l’idea di creare un messaggio per portare via questa epidemia, qualcosa che potesse dare sollievo a chi ha sofferto. Mi è venuto in mente il violino, strumento immagine che racchiude in sé arte e cultura». E così è nata la scultura, che misura dodici metri e mezzo per quattro e mezzo, frutto di circa mille ore di lavoro, oltre ai materiali. Divisibile in venticinque pezzi, lo strumento sarà quindi trasportabile in container o in camion dopo esser “smontato”.
Il violino galleggiante sarà equipaggiato con un motore elettrico che gli permetterà di solcare le onde della laguna, ma non solo: «Galleggerà come una imbarcazione e viaggerà in tutto il mondo.
A quel punto la sfida è partita, sono stati acquistati i materiali, è stato elaborato il progetto e poi è stato eseguito grazie al fondamentale contributo della falegnameria Maschio di Alessandro Vianello e Mario Bullo, che spiegano: «L’abbiamo costruito interamente qui, per noi è un orgoglio, un motivo di rinascita dopo il covid». La valenza simbolica è spiegata dal presidente Zanovello: «Siamo qui da dieci anni, lo scorso anno è stato duro, quindi abbiamo colto l’opportunità di fare di necessità virtù, adesso per noi è il momento del riscatto, anche per quello che non abbiamo festeggiato prima». Un rilancio all’insegna della musica, che pone però al centro la figura dell’artigiano: «Questa è un’opera che è allo stesso tempo d’arte e di alto artigianato, frutto della cooperazione tra il genio creativo e la tecnica delle maestranze del nostro artigianato tradizionale», ha spiegato il direttore della Cna Roberto Paladini. Lo stesso rappresentante degli artigiani ha poi concluso: «Come Confederazione nazionale dell’artigianato di Venezia, incentiviamo la nascita di queste iniziative che continuano a dar lustro a Venezia, che grazie agli artigiani continua a essere una città viva e produttiva».
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino