Trascinata in un casolare e violentata a 23 anni, dopo 4 anni preso lo stupratore tunisino: era latitante

Souilah Houcine, condannato per stupro
PADOVA - Hanno trascinato con forza una 23enne veneziana all'interno di un casolare e poi l'hanno violentata in due. Inutili i tentativi della ragazza di divincolarsi e di...

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PADOVA - Hanno trascinato con forza una 23enne veneziana all'interno di un casolare e poi l'hanno violentata in due. Inutili i tentativi della ragazza di divincolarsi e di urlare chiedendo aiuto. Dopo quattro anni i carabinieri della Compagnia di Padova hanno rintracciato e arrestato lo stupratore: si tratta  di  Souilah Houcine, un tuisino di 30 anni, colpito da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova. Dovrà scontare una pena di 7 anni, 2 mesi e 2 giorni di reclusione a seguito della condanna definitiva per il reato di violenza sessuale e rapina in concorso.


Tutto risale al 25 luglio 2016, quando in compagnia di un altro straniero, non identificato, aveva avvicinato una ragazza che all’epoca aveva 23 anni, mentre stava camminando a piedi vicino all’hotel B&B, chiedendole una sigaretta. La ragazza, che vive nel comune di Venezia, doveva raggiungere un’amica e aveva smarrito la strada. Dopo aver dato la sigaretta allo straniero,  quest’ultimo e l'amico hanno fatto prima apprezzamenti sul suo aspetto fisico, poi l’hanno afferrata e trascinata, nonostante i tentativi di resistenza e le invocazioni di aiuto, in un vicino casolare abbandonato. Qui, con estrema violenza, l’avevano stuprata e, per non consentirle di chiedere aiuto, le avevano rubato il cellulare prima di fuggire.

La ragazza, ripresasi dallo choc e dolorante, aveva raggiunto un bar all’angolo tra via del Pescarotto e via Orlandini, dove è riuscita a chiedere aiuto al numero di pronto intervento dei Carabinieri. Raggiunta da un equipaggio della Sezione Radiomobile della Compagnia cittadina, aveva raccontato, tra le lacrime, quanto le era accaduto, fornendo una accurata descrizione dei suoi aguzzini. Mentre veniva accompagnata in ospedale per essere curata, i militari ahanno raggiunto il casolare in cerca di elementi di prova e, a poche centinaia di metri, hanno individuato un nord africano  pienamente rispondente alla descrizione di uno dei due violentatori. L'uomo è stato accompagnato  in caserma e la 23 enne, senza alcun dubbio, lo ha riconosciuto. Souilah Houcine, era stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto e sottoposto a misura cautelare in carcere.


Nel luglio del 2020, la condanna è divenuta definitiva e, da allora, l’uomo aveva fatto perdere le proprie tracce, ben consapevole del destino che lo attendeva. I militari non avevano mai cessato le ricerche, sapevano che era ancvora in città. Nel tardo pomeriggio di ieri una pattuglia lo ha rintracciato in via San Fidenzio. Era senza documenti, portato in caserma dove si è risaliti alla sua identità e alla condavva da scontare. 
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Il Gazzettino