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«Subiscono e basta. Sono sotto ricatto e non denunciano». A parlare una delle operatici di Voce Donna che apre uno spaccato su un mondo che fa venire i brividi. Se è vero, infatti, che durante la pandemia l'obbligo di vivere ogni ora della giornata chiusi in una casa senza uscire, a volte troppo piccola, aveva alzato il livello della conflittualità e si è raggiunto il massimo degli scontri, tra le mura domestiche, è altrettanto vero che la violenza fisica, quella sessuale e quella psicologica, sono ancora passaggi molto sviluppati nei numeri . E a subire sono le donne.
VIOLENZE SESSUALI
«Uno dei casi che maggiormente ci troviamo ad affrontare - spiega una delle operatrici di Voce Donna - è legato al fatto che anche a Pordenone e in provincia ci sono molti più casi di quelli che si pensino di coppie sposate, ma di fatto già separate che vivono sotto lo stesso tetto.
LE BOTTE
Ma se la violenza sessuale è l'atto più vigliacco che ci possa essere per umiliare una donna, fanno male e non solo nell'animo anche le botte. «Questo - racconta ancora l'operatrice dell'associazione - è accaduto da poco. Ero io al telefono e avevo il numero dell'emergenza, quello sempre attivo a cui ci si può rivolgere a qualsiasi ora. la donna che ha chiamato ha specificato che il compagno che era in casa con lei non la faceva uscire, continuava ad arrabbiarsi sempre di più e lei aveva paura che potesse scattare la violenza. Abbiamo parlato, le ho detto di fare il possibile per uscire dalla porta, magari approfittando di un momento di disattenzione e nel frattempo di stare protetta, magari in una stanza chiusa. Alla fine è riuscita ad uscire e si è nascosta dalla vicina di casa che l'ha accolta. Abbiamo mandato subito un taxi a prenderla, abbiamo una convenzione proprio per casi come questi e l'abbiamo fatta dormire in un albergo. Il giorno successivo ha avuto un colloquio con una operatrice ed ora è in una residenza protetta». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino