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VENEZIA - In quella giornata di ferragosto di due anni fa le avevano proposto una gita in barca, che si era presto trasformata in un incubo. Bloccata nell'isola di Campalto, la donna aveva raccontato di essere stata violentata da quei due uomini già avanti negli anni, uno classe 1943, l'altro 1958, conosciuti solo da poche ore. Ora per quei fatti, con l'accusa di violenza di gruppo, è stato condannato Renato De Rossi, ottantenne veneziano, pittore di strada. Il giudice per l'udienza preliminare, Luca Marini, gli ha inflitto 4 anni, con lo sconto dell'abbreviato. Il coimputato Elio Scarpa ha invece scelto di affrontare il dibattimento. E il giudice lo ha rinviato a giudizio davanti al Tribunale. Il processo inizierà il prossimo 8 febbraio.
L'UDIENZA
L'udienza preliminare si è conclusa ieri.
L'ACCUSA
Per Scarpa, dunque, se ne riparlerà in Tribunale. Per De Rossi in appello, a cui l'avvocato Vianello ha già annunciato l'intenzione di ricorrere. Intanto c'è questa prima condanna per una violenza consumata in un'isola abbandonata. In quel pomeriggio del 15 agosto del 2021 i due uomini avevano incontrato la donna nei pressi della Stazione Santa Lucia. Dopo qualche birra bevuta insieme, l'avevano portato in barca alla volta dell'isola di Campalto, con la scusa di una festa. Ma in isola non c'era nessuno. E qui la donna era stata «costretta a subire atti sessuali» - ricostruisce il capo d'imputazione - con la minaccia di essere «abbandonata sull'isola disabitata». Violenza di gruppo, con i due che «si scambiano le posizioni».
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Il Gazzettino