I ladri devastano la casa della prof: «Sono sconvolta, butterò via tutto»

La casa sottosopra della prof di Cavarzere, Frediana Fecchio
CAVARZERE - «Butterò via tutto, abiti e coperte. Oltre ad essere sporchi non potrei più tenerli in casa senza pensare a quello che è accaduto». La...

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CAVARZERE - «Butterò via tutto, abiti e coperte. Oltre ad essere sporchi non potrei più tenerli in casa senza pensare a quello che è accaduto». La professoressa Frediana Fecchio è sconvolta. Conosciuta e stimata in città, per il suo ruolo educativo (insegna religione all’istituto Marconi) e sociale (è coordinatrice della Protezione civile e fa parte di diverse associazioni di volontariato), è toccato a lei fare le spese dell’ennesima incursione ladresca, in località Viola, alla periferia di Boscochiaro, domenica sera.

 
IL RACCONTO
«Sono rientrata a casa verso le 22 – racconta – e l’ho trovata distrutta. I ladri erano entrati da una finestra del bagno, passando attraverso i campi e avevano lasciato orme di fango dappertutto, anche sopra i letti. La porta di una camera era stata strappata dai cardini e buttata a terra, l’armadio blindato era stato divelto dal muro e forzato, usando degli attrezzi presi dalla rimessa e poi abbandonati sul posto». Ma quello non era ancora il peggio. Dentro l’armadio blindato, infatti, c’era la chiave di una seconda cassettina, in cui erano conservati gli ori di famiglia. «Quando hanno trovato la chiave, si sono messi a cercare l’altra cassetta e qui hanno fatto un disastro: aperto armadi, mobili, buttato tutto per aria, calpestato con le scarpe incrostate di fango, fino a quando non l’hanno trovata, in un’altra zona della casa, dove l’avevo nascosta. Tra contanti e gioielli si sono presi almeno 10mila euro di roba. E per fortuna che avevo venduto da poco i vecchi fucili di famiglia che conservavo».
LA DENUNCIA

La professoressa ha chiamato i carabinieri che sono intervenuti con il radiomobile di Chioggia, per i primi rilievi e, ieri mattina, ha sporto formale denuncia alla stazione di Cavarzere. Ma non ha molte speranze di recuperare i suoi beni. «Non so se ci sono altre tracce, oltre alle impronte delle scarpe che servono a poco. I vicini mi hanno detto di aver sentito i cani abbaiare verso le 19.30 ma di non aver visto nulla. Penso che i ladri siano arrivati verso quell’ora. Forse mi tenevano d’occhio e, sapendo che vivo sola, hanno approfittato della mia assenza». L’abitazione della professoressa Fecchio non è lontana a quella del consigliere comunale Emanuele Pasquali, svaligiata con modalità analoghe lo scorso agosto, segno che, forse, è la stessa banda che continua ad agire in zona. Ma se i due sono le vittime più “illustri” dei ladri, non sono le uniche. «Due famiglie che abitano vicino a me – elenca, infatti, la Fecchio – sono state derubate due volte e un’altra una volta. Abbiamo chiesto tante volte al Comune di mettere qualche punto luce in più. Qui siamo in campagna ed è fin troppo facile arrivare con il buio vicino alle case. Ma non è stato fatto nulla».
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Il Gazzettino