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MONTEBELLUNA - Inaugurata la nuova sede direzionale della Cantina Montelliana e dei Colli Asolani. Presenti, oltre ai soci con il loro presidente Andrea Dalla Porta, anche il governatore Luca Zaia, il sindaco Adalberto Bordin e il consigliere regionale ed ex sindaco di Montebelluna Marzio Favero. Realizzato dallo Studio degli architetti Tommaso Michieli e Christian Zanatta l'edificio ha preso il posto di quello precedente che risaliva agli anni 60. Si può trovare una reception, un reparto tecnico e un laboratorio all'avanguardia. L'ultimo piano, invece, è stato dedicato all'hospitality ed è dotato di un grande terrazzo per l'organizzazione di eventi e un'ampia sala dedicata all'accoglienza attrezzata di tutto punto per eseguire degustazioni tecniche, nonché di una cucina completa. «Non è un caso che oggi inauguriamo questo nuovo edificio in occasione dei 65 anni (30 luglio 1957) di attività», dichiara Dalla Porta. La Cantina che conta circa 400 soci nel corso degli anni «si è sviluppata tantissimo» - aggiunge Marzio Favero - ora è conosciuta in tutto il mondo ed è un progetto in espansione iniziato con la rotatoria di Caonada».
I NUMERI
Conta un fatturato di 40 milioni e 16 milioni di bottiglie prodotte nell'ultimo anno. «Questi consorzi esprimono la voglia di crescere e progredire e sono l'esempio di come l'intero sistema vitivinicolo sappia resistere alle difficoltà legate al momento socio-economico attuale ha detto Zaia - Oggi, più che mai, è necessario che il dialogo tra le due Docg e la Doc si rafforzi.
GLI STANZIAMENTI
«È stato un anno molto duro per l'agricoltura con la siccità adesso e le prime avvisaglie del maltempo che ha già fatto diversi danni - continua Zaia - e già è stata prevista una prima trance di 4,8 milioni per le infrastrutture ma questo è l'esempio di come l'intero sistema vitivinicolo sappia resistere». A crescere non è solo il fatturato ma anche i dipendenti. Ad oggi l'azienda ne conta 59 tra impiegati e dipendenti: un numero destinato a crescere in vista del nuovo impianto di imbottigliamento e che possono contare su un piano welfare e, nei reparti in cui è possibile, anche di flessibilità dell'orario di lavoro. «È una realtà che ha 65 anni di storia e continua a progredire - ha aggiunto Bordin -un'eccellenza di tutto il comprensorio».
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Il Gazzettino