I proprietari di ville venete, purché non vincolate dalla Soprintendenza, potranno cambiare la destinazione d'uso dei propri immobili senza passare per varianti al Prg...
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LA POLEMICA«Abbiamo aggiornato gli strumenti per la tutela di uno dei maggiori patrimoni della nostra cultura», ha commentato l'assessore alla Cultura, Cristiano Corazzari.
Ma la polemica politica non è mancata. La capogruppo del M5s Erika Baldin ha diffuso una nota denunciando lo «scempio»: «Praticamente d'ora in poi dentro e attorno alle ville venete, nostro patrimonio storico e architettonico di valore inestimabile, si potrà fare qualsiasi cosa. Zaia vuole ville venete come parchi divertimento, non ci basta l'emendamento che obbliga a tener conto dei piani urbanistici del comune».
«Ma quale scempio - ha replicato Barbisan - Abbiamo votato una legge che vuole essere al passo con i tempi e ridurre gli oneri imposti dalla burocrazia al fine di consentire un utilizzo moderno e sostenibile delle nostre ville, anche grazie all'istituzione dello Sportello unico. Alla Baldin e ai suoi colleghi del M5s contrapponiamo la nostra politica del fare, crediamo nella libera iniziativa delle imprese e delle persone, non siamo come i M5s che pensano che dietro ad ogni attività ci stia sempre e solo malaffare e scempi, la loro è la cultura dell'immobilismo, del dire no a tutto». (al.va.) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino