VILLAMARZANA - Talmente sfacciati da riprendersi col telefonino mentre compivano un furto. Ma quando sulla loro strada si sono trovati la paletta di una pattuglia dei...
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L’INSEGUIMENTO
Si tratta di un nomade 37enne, ben conosciuto alle forze dell’ordine tanto che su di lui gravava l’obbligo di firma in quel di Badia Polesine. Ai militari ha detto di non conoscere le persone che viaggiavano con lui sul furgone - un Ducato che risulta intestato a un prestanome, ma di cui aveva l’uso - e, riferendosi ai complici, ha parlando di “quattro marocchini”.
Ma la sua spavalderia è un po’ scemata, quando i carabinieri gli hanno controllato il cellulare, scoprendo il video in cui aveva pensato bene di immortalarsi durante le operazioni di smontaggio nel capannone appena razziato a Meolo (Venezia): per smontare le componenti in rame dalle attrezzature dell’azienda erano servite almeno un paio d’ore provocando, tra l’altro, danni ingenti. Una prova fornita direttamente della sua diretta responsabilità nel furto. Tutto è nato, come ha spiegato in una apposita conferenza stampa il comandante della Compagnia di Rovigo Salvatore Gibilisco, grazie a uno dei tanti controlli sul territorio.
POSTO DI BLOCCO
Un posto di blocco di fronte al quale, inaspettatamente, un furgone bianco ha tirato dritto, svicolando in autostrada e lanciandosi in fuga a tutta velocità a fari spenti. I militari sono riusciti a prendere nota solo di parte della targa prima di diramare l’allarme e mettersi all’inseguimento. Provvidenziale, poi, la segnalazione di un cittadino che ha telefonato per informare di un furgone impazzito che, a fari spenti, aveva imboccato contromano una rotatoria. Un elemento che ha instradato le gazzelle del Nucleo radiomobile di Rovigo guidato dal maresciallo superiore Giancarlo Macrì che, grazie alla collaborazione dei colleghi di Castelmassa, sono riuscite a intercettare poi il furgone sull’Eridania, fino a quando non lo hanno bloccato, nella campagna di Gaiba.
LA BANDA
Erano passate da poco le 21 quando li hanno fermati. Il portellone posteriore si è aperto all’improvviso e almeno quattro uomini scappati a gambe levate. Il quinto, che era alla guida, non ce l’ha fatta ed è stato preso e denunciato, perché nel vano di carico del Ducato è saltato fuori il rame rubato, oltre ad arnesi da scasso di ogni tipo. Per veri professionisti del furto. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino