OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VIGONOVO - Gino Cecchettin da Fazio: «Come padre mi sono chiesto dove avessi sbagliato. Faccio un appello agli uomini dite 'Ti amo' adesso alle donne». Stasera, domenica 10 dicembre, il papà di Giulia Cecchettin - la 22enne di Vigonovo uccisa lo scorso 11 novembre dall'ex fidanzato Filippo Turetta - è stato ospite da Fabio Fazio in diretta su Nove. A un mese dalla tragedia che ha colpito la sua famiglia.
L'omicidio efferato di Giulia ha avuto un'eco nazionale, oltre diecimila persone hanno partecipato al funerale a Padova, celebrato nella Basilica di Santa Giustina. Una marea umana - fatta di donne, uomini, bambini - ha salutato in Prato della Valle la studentessa di Vigonovo uccisa dall'ex fidanzato perché voleva essere libera di autodeterminarsi.
L'intervista
Papà Gino entra in diretta a Che Tempo che fa e viene accolto da una standing ovation del pubblico, un abbraccio virtuale da parte di tutti.
Papà Gino inizia parlando del discorso al funerale di Giulia: «Il mio discorso al funerale nasce da un profondo dolore, ho cercato di astrarmi per cercare le possibili cause che hanno portato a non avere più Giulia con me.
Continua papà Gino: «Patriarcato indica un concetto di possesso, come se la donna fosse una proprietà. Dobbiamo iniziare a cambiare le espressioni che usiamo tutti i giorni. Io ho iniziato a piangere per Giulia già la domenica perché un padre certe cose le sente. Sono riuscito ad azzerare l'odio e la rabbia perché mi sono concetrato su di lei. Io voglio amare e non odiare perché l'odio toglie energia».
E sul fatto di aver scelto di non utilizzare il termine mostro, Gino spiega: «Mostro indica l'eccezionalità mentre l'omicidio di Giulia e di altre donne sono purtroppo storie di normalità. Dobbiare guardare i nostri figli e capire se possono diventare persone pericolose. Ringrazio il presidente Luca Zaia e il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara che hanno deciso di inviare il mio discorso alle scuole. Noi vogliamo fondare un'associazione per portare avanti la nostra battaglia».
Conclude papà Gino: «Monica e Giulia ora sono la nostra luce che accompagneranno me, Elena e Davide per tutta la vita. I miei figli piangono una sorella che non hanno più».
Infine l'appello agli uomini: «Vorrei invitarvi a dire 'Ti amo' alle vostre compagne, ditelo spesso. Ditelo adesso».
La battaglia di papà Gino
Giulia Cecchettin è la 105esima vittima di femminicidio in Italia nel 2023. Papà Gino ha detto di voler trasformare il dolore in qualcosa di costruttivo, per questa ragione si batterà per sensibilizzare i giovani alla lotta contro la violenza sulle donne.
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino