Vigonovo. Addio ad Angelo Gobbo, lo "scarparo colto": amante dell'arte, fece sistemare l'opera con gli strumenti del calzolaio in piazza

Addio ad Angelo Gobbo, lo "scarparo colto": amante dell'arte, fece sistemare un'opera con gli strumenti del calzolaio in piazza
VIGONOVO - Se ne è andato nella tarda serata di sabato Angelo Gobbo, 93 anni, lo "scarparo colto" decano dei calzaturieri della Riviera del Brenta. Gobbo,...

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VIGONOVO - Se ne è andato nella tarda serata di sabato Angelo Gobbo, 93 anni, lo "scarparo colto" decano dei calzaturieri della Riviera del Brenta. Gobbo, presidente dell'Acrib dal 1992 al 1996, era conosciuto anche per il suo amore per l'arte e per la musica: mecenate per passione, era un grande amico dell'avvocato straense Ivone Cacciavillani. Aveva fondato il calzaturificio "Oscar Novo" di via Cornio 5, a Celeseo di Sant'Angelo di Piove (Pd), ai confini con il territorio veneziano di Vigonovo. Lo aveva chiamato così in onore del padre, un pioniere della calzatura che aveva imparato il mestiere nella storica azienda Voltan di Stra, madre di tutte le attività calzaturiere del comparto rivierasco. Gobbo è morto nella sua abitazione, attorniato dai propri familiari. Terzo figlio di 8 figli, 5 sorelle e 3 fratelli, era figlio di Pietro, "scarparo" della prima ora che si mise in proprio fondando nel 1925 il calzaturificio Oscar. Invece di inserirlo in fabbrica, al figlio Angelo prospettò la vita ecclesiastica mandandolo a studiare in seminario.Qui Angelo ricevette la formazione musicale liturgica che lo accompagnò per tutta la vita. Suonava l'armonium e l'organo con grande capacità, dilettandosi nelle funzioni liturgiche nelle "sue" chiese di San Martino di Saonara (Pd) e di San Marco di Celeseo (Pd).

DALLA CHIESA ALLE SCARPE

All'inizio degli anni 50 Angelo Gobbo decise di abbandonare l'attività ecclesiastica e iniziò a lavorare nell'ambiente calzaturiero come commesso presso un magazzino di pellami a Stra. Nel 1974, dopo la morte del padre, decise di rilevare assieme ai fratelli Orfeo e Lucio il calzaturificio paterno, ribattezzandolo appunto "Oscar Novo". Erano gli anni del boom economico e l'azienda che produceva scarpe da donna trovò subito un mercato vivo nel nord Europa, soprattutto in Germania. Nel 1992 fu eletto presidente dell'Acrib, carica che ricoprì per due mandati. Con tale associazione si prodigò per diffondere la calzatura rivierasca in tutto il mondo, sfruttando anche l´incarico commerciale di promotore all'export ricevuto dall'Associazione nazionale dei calzaturieri italiani. Frequentava in particolare tutte le fiere nazionali ed estere del settore assieme ad altri storici imprenditori rivieraschi come Rino Baldan, Marcello Bellò e Guerrino Carraro. Con l'Acrib ha pianificato la celebre mostra sui mestieri della moda a Venezia, collaborando con Doretta Davanzo Poli del centro studi di Palazzo Mocenigo, esportandola anche a Berlino, Londra e New York.

L'OPERA

È stato il promotore dell'opera simbolo del lavoratore calzaturiero che da anni fa bella mostra di sé in Piazza Marconi a Stra, paese che lui considerava capoluogo dell'attività calzaturiera rivierasca. Nella scultura in bronzo, opera dell'artista Angelo Baschierato, sono incorporati tutti i vecchi attrezzi del calzolaio come la lissa, la lesina, il treppiede e i tipici martelli e coltelli usati all'inizio del 900. Era il suo fiore all'occhiello e ne andava fiero. Alla sua inaugurazione, commosso, disse: «Tale opera è un simbolo per i calzaturieri e i clienti, e anche un monumento rappresentativo in occasione della prossima fondazione della congregazione di San Crispino di Stra». Ha chiuso l'attività calzaturiera nel 2006, dedicandosi e abbracciando il canto corale e l'organo meccanico. Ha anche sponsorizzato la pubblicazione di due dischi eseguiti dal suo grande amico musicista veneziano Luigi Celeghin e finanziato il restauro di alcuni organi meccanici nel Veneto. I suoi funerali avranno luogo a Celeseo di Sant'Angelo di Piove (Pd) alle ore 10.30 di mercoledì. Lascia la moglie Antonietta e i figli Andrea e Chiara.

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Il Gazzettino